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Nella tenuta San Jacopo tra edifici sacri, spiriti, leggende. E sontuosi vini vegani

Un'antica leggenda racconta di presenze sovrannaturali che abitano la principesca villa della Tenuta San Jacopo. Vecchi agricoltori giurano di aver visto sinistre figure ammantate apparire nell'oscurità e rifugiarsi nell'edificio. Per questo il...

Un'antica leggenda racconta di presenze sovrannaturali che abitano la principesca villa della Tenuta San Jacopo. Vecchi agricoltori giurano di aver visto sinistre figure ammantate apparire nell'oscurità e rifugiarsi nell'edificio. Per questo il posto fu chiamato, in ambiente rurale, “Palazzo ai diavoli”. Pochi passi più in là, sull’area pertinenziale, celata alla vista da un filare di cipressi, c'è una caratteristica cappella con abside, realizzata in pietra a facciavista, denominata San Jacopo a Castiglioni. Se ne fa addirittura menzione in mappe risalenti al 16esimo secolo.

Eppure, fra fantasmi ed edifici sacri, il vero protagonista della Tenuta San Jacopo adesso è il vino. Da quando tre fratelli milanesi, Vanni, Carlo e Marco Cattaneo, acquistarono nel 2002 la proprietà situata in località Castiglioncelli, nel comune di Cavriglia, con obiettivi precisi: creare grandi vini, che fossero piacevoli al gusto, eleganti e rispettosi dei vitigni locali ma curati con moderne tecnologie; produrre olio di oliva, esaltando la grande, naturale vocazione del territorio. Bastava coniugare la tradizione della cultura del prodotto toscano con il pragmatismo lombardo.

Il motto dei titolari? “Attenti al dettaglio, che lo scarto è breve fra ruggito e raglio”. Ogni chicco d'uva, ogni goccia di vino, ogni sasso della vigna, ogni granello di terra ha il suo posto e il suo ruolo; tutti i particolari sono studiati e curati con attenzione maniacale. Dal 2002 sono stati costruiti drenaggi e canalizzazioni di raccolta per evitare dannosi ristagni d’acqua, sono state eseguite manutenzioni del patrimonio viticolo esistente e sono state curate la concimazione e le analisi del suolo. Quindi la messa a dimora di barbatelle selezionate e certificate. L’ottima esposizione, la particolare conformazione dei terreni, le condizioni microclimatiche, la densità delle viti – che in alcuni casi arriva a 6.000 piante per ettaro – hanno fatto il resto. Si coltivano sangiovese, cabernet sauvignon, merlot, montepulciano e chardonnay.

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“Il grande vino nasce in vigna, non in cantina e i nostri vini sono grandi – commenta il direttore dell'azienda Stefano Balzanelli –. Niente è costruito. Il nostro compito è quello di mettere tutto il nostro sapere, l'impegno, la passione perchè l'uva possa esprimersi al meglio. Ogni anno il vino è diverso perchè in esso bisogna poterci leggere ogni stagione, con le sue piogge e le sue giornate di sole”.

L'azienda ha una produzione biologica certificata e, da due mesi, ha ottenuto anche il marchio vegano. Si contano su una mano le aziende toscane che possono vantare questo riconoscimento. La raccolta dei grappoli, provenienti dai diversi appezzamenti, è esclusivamente manuale e avviene utilizzando solo cassette, conferite rapidamente in cantina. Qui le uve, dopo un’attenta selezione, vengono diraspate senza pressatura e immesse in modo soffice in piccole vasche di acciaio condizionate termicamente. Gli acini vengono poi accompagnati nel cuore della tenuta: la cantina. Le operazioni prevedono opportune pratiche di follatura e rimontaggio che consentono di ottenere la massima estrazione del colore e il mantenimento di tutte le componenti aromatiche che caratterizzano la zona di provenienza. Come da filosofia aziendale, non vengono aggiunti lieviti artificiali o animali. san-jacopo-quarto-di-luna Il top di gamma è un vino dal nome suggestivo, legato alla leggenda della villa: L'orma del diavolo. Un rosso da far invecchiare, con prevalenza di Sangiovese (50%) e quote di merlot (30%) e cabernet (20%). Affina per 24 mesi in barrique, poche quelle di primo passaggio, l'80% è di secondo e terzo passaggio per rendere meno aggressiva l'azione del legno. La gamma dei rossi è completata dal Poggio ai Grilli, Chianti docg 100% sangiovese, disponibile anche nella versione riserva, affinata un anno in più. C'è poi un rosato, il Costa di Camenata, ottenuto da uve rosse, sangiovese in purezza. L'ultimo vino secco è un bianco, 100% chardonnay, il Quarto di Luna. Completano il quadro tre preziosi prodotti di nicchia, il vinsanto, la grappa e l'olio extravergine. Tutti rigorosamente vegani certificati. Tenuta San Jacopo

Indirizzo: località Castiglioncelli, 151 - 52022 Cavriglia (AR)

E-mail: info@tenutasanjacopo.it

Web: www.tenutasanjacopo.it

Vini rossi: Poggio ai grilli, Poggio ai grilli riserva, Orma del diavolo

Vini bianchi: Quarto di luna

Vi rosati: Costa di Camenata

Altri prodotti: grappa Ultima, olio extravergine di oliva Castiglioncelli, vinsanto

@CalcagnoChiara

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