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“La Motorizzazione di Arezzo depotenziata: gravi disservizi". La denuncia della presidente Chiassai Martini

Secondo quanto riportato, pur nella continua disponibilità del personale in servizio, l’apertura al pubblico per il disbrigo delle pratiche è di 4 giorni settimanali

“Un silenzioso depotenziamento della Motorizzazione Civile di Arezzo che da mesi sta provocando disagi a utenti e imprese del settore. Il rischio è la chiusura della sede con il conseguente impoverimento del territorio che non possiamo e non vogliamo permetterlo". E' la presidente della Provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini, ad intervenire circa l'organizzazione degli uffici di via Setteponti.

"Mi sono fatta carico - spiega ancora la presidente -, insieme alle associazioni di categoria, di portare questa situazione direttamente sui tavoli del ministero delle infrastrutture e trasporti, della Motorizzazione Civile Centro Italia e della Regione Toscana per i gravi problemi legati alla carenza di personale, procedimenti amministrativi ingessati, lunghe liste di attesa su revisioni, appuntamenti e funzionalità degli sportelli".

Secondo quanto riportato dalla numero uno del palazzo di piazza della Libertà, pur nella continua disponibilità del personale in servizio, l’apertura al pubblico per il disbrigo delle pratiche è stata portata a 4 giorni settimanali, con orari sempre più ridotti. "Una condizione che si è aggravata con la chiusura degli uffici per l’emergenza Covid - continuano - Disservizi che sono diventati insostenibili per imprese e cittadini, costretti a forti ritardi su immatricolazioni, collaudi, esami, patenti e revisioni del mezzi pesanti, con un forti pregiudizi in termini economici per le imprese di autotrasporto, agenzie automobilistiche e autoscuole, già colpite delle ripercussioni del Covid. Addirittura si è permesso che la stessa Motorizzazione di Arezzo andasse sotto le dipendenze umbre, passandola funzionalmente a Perugia".

Ed è proprio sul tema della decentralizzazione degli uffici e compentenze che torna a puntare il dito la presidente. "Ogni volta che il territorio perde un presidio che fornisce servizi, è una dura sconfitta per la comunità. Per questo, malgrado le difficoltà del momento, servono fatti e risposte ad un utenza esasperata e ad un settore in ginocchio, nell’interesse dei nostri territori. Mi unisco alla preoccupazione delle imprese in quanto la pandemia presenterà un conto molto salato anche alla Provincia. Dopo la scellerata riforma Delrio con i tagli irresponsabili alle risorse, il nostro bilancio si tiene in piedi grazie anche alle entrate dell'imposta provinciale di trascrizione, e data la crisi sul settore auto dovuta al Covid, il tributo rischia di ridursi di oltre il 60%, ciò equivale a milioni di euro in meno per l’ente. Attualmente la nostra entrata a bilancio di previsione è di 9 milioni e seicentomila euro, a fronte di un importo di quasi 2 milioni di euro legato all’attività della Motorizzazione, somme che vengono destinate soprattutto alla viabilità e alla messa in sicurezza delle strade provinciali. Ci aspettiamo dunque, un intervento significativo da parte delle istituzioni preposte perché vengano adottate in tempi brevi le iniziative necessarie a trovare una soluzione ai disagi denunciati attivando procedure di selezioni in grado di garantire un organico adeguato e un  servizio efficiente per rimediare all’inqualificabile stato di abbandono in cui versano gli uffici della Motorizzazione Civile di Arezzo”.

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