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Mostre orafe il 2 febbraio in consiglio, Ghinelli: "Un boccone da mangiare per non fallire?"

E' in corso ad Arezzo il consiglio comunale. Nella prima parte sfogo alle interrogazioni che arrivano praticamente tutte dai banchi delle opposizioni, dal Pd, AiC e Movimento Cinque Stelle. La gestione dei rifiuti, la ripubblicizzazione...

E' in corso ad Arezzo il consiglio comunale. Nella prima parte sfogo alle interrogazioni che arrivano praticamente tutte dai banchi delle opposizioni, dal Pd, AiC e Movimento Cinque Stelle.

La gestione dei rifiuti, la ripubblicizzazione dell'acqua, la sanità ed i problemi del pronto soccorso ad Arezzo, il possibile Cas di San Giuliano, il futuro di Arezzo Fiere sono i temi più dibattuti.

Proprio sul destino delle fiere orafe aretine incalza dal Pd Luciano Ralli che chiede al sindaco di esporre la questione di fronte al consiglio.

"L'opinione più importante è quella del consiglio comunale - ha risposto Ghinelli - con il parere del segretario generale abbiamo deciso, visti i tempi stretti, visto che Arezzo Fiere dovrà votare il 7 febbraio di convocare una seduta ordinaria del consiglio comunale per il 2 febbraio, prima della seduta aperta su Banca Etruria, con l'unico punto all'ordine del giorno sull'operazione di affitto del ramo d'azienda delle fiere orafe al polo Ieg formatosi nel 2016 dall'unione della Fiera di Rimini con quella di Vicenza. Spero che da quel consiglio esca una posizione unanime."

Ghinelli spiega l'operazione e racconta la sua visita agli orafi aretini a Vicenza.

"Ieg è in sostanza il secondo gruppo italiano di organizzatori di eventi fieristici - ha aggiunto Ghinelli - ha chiesto di poter lavorare sulle mostre orafe di Arezzo e per questo il management aretino ha aperto un persorso politico e amministrativo. Il corrispettivo che Ieg pagherebbe per Oro Arezzo e Gold Italy sarebbe fra tutto di un milione e 800 mila euro ogni anno per 4 anni, ma in sostanza per me è una vendita. Al momento dico che servono maggiori garanzie che nella bozza che ho letto non ci sono, che si mettano paletti per evitare che gli eventi di Arezzo non vengano impoveriti e che tra quattro anni noi non ci trovassimo con un nulla in mano. Sono andato a Vicenza, il sentore tra gli orafi è che sia un piatto cattivo da mangiare se non si vuole perdere la titolarità di Arezzo Fiere, perché altrimenti c'è il rischio che qualcuno tra qualche mese porti i libri in tribunale. In sostanza si va verso la cessione della parte buona ad un gestore, per questo continuo ad essere abbastanza perplesso e chiederò un parere ai rappresentante del mondo orafo, la Regione Toscana stessa non ha deliberato in giunta."

Ma c'è di più nella riflessione del sindaco Ghinelli:

"Che senso ha tamponare una situazione economica di grande difficoltà con la cessione degli eventi che fanno di più? Perché allora non cediamo tutta la gestione degli eventi? Io ho proposto che Arezzo Fiere affidasse a un direttore generale che sa fare questo mestiere l'organizzazione degli eventi, non solo l'oro, non solo la sanità e Agrietour, ma anche manifestazioni di caratura medio piccola, congressi, che tangano aperto e portino visitatori in città. Non mi è mai stata data risposta. L'applauso a quelli che hanno gestito finora non glielo posso fare. Mi fido di Rimini fiere, ma io penso che o ci si dota di un soggetto o si cede tutto, quindi l'operazione è da affinare. La posizione mia credo che rimarrà questa, spero di arricchirla con il parere di chi si occupa della produzione orafa ad Arezzo. Ma dico a chi ci ha guidato negli ultimi mesi che si renda conto che si può fare in maniera diversa, più che cedere in affitto il ramo d'azienda, entrare in società con Rimini e Vicenza, diventando un polo di 3 soggetti di cui 2 sull'oro. La nostra capacità di organizzare eventi sull'oro è almeno pari a Vicenza. L'operazione è un boccone da mangiare per non fallire? Ok ma le prospettive per il futuro che non ci impoveriscano e non portino via reddito da questa città."

Questa l'intervista che il sindaco Ghinelli ha rilasciato prima di andare a Vicenza:

Le voci dall'assemblea di Arezzo Fiere che ha rinviato il voto, il Comune di Arezzo e la Regione Toscana non erano presenti:

E dopo che il consiglio comunale in forma ordinaria avrà messo ai voti la posizione ufficiale del Comune di Arezzo sull'operazione di cessione delle mostre orafe, l'assise si aprirà al pubblico e diventerà aperto per dare il via al dibattito sulla complessa vicenda di Banca Etruria e del risparmio aretino.

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