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Morbillo e turismo: crollo di vaccinazioni ed epidemia in Toscana, gli Stati Uniti corrono ai ripari

Di poche settimane fa la notizia di 800 manager arrivati in città dagli Stati Uniti. Una sorta di viaggio premio che forse in futuro non faranno più a cuor così leggero. Gli Stati Uniti infatti hanno inserito l'Italia nell'elenco dei Paesi "a...

Di poche settimane fa la notizia di 800 manager arrivati in città dagli Stati Uniti. Una sorta di viaggio premio che forse in futuro non faranno più a cuor così leggero. Gli Stati Uniti infatti hanno inserito l'Italia nell'elenco dei Paesi "a rischio salute" a causa dei focolai epidemici di morbillo. E la Toscana e Arezzo, dove le vaccinazioni sono crollate e i casi si stanno moltiplicando, potrebbero risentirne e non poco. Per venire nel Bel Paese infatti gli statunitensi dovranno prendere drastiche misure precauzionali: innanzitutto assicurarsi di essere vaccinati contro il morbillo o vaccinarsi; e una volta raggiunta l'Italia lavarsi spesso le mani e evitare di toccarsi il volto prima essersele lavate.

VACCINAZIONI AD AREZZO

Che le vaccinazioni siano calate non è purtroppo una novità. E per il morbillo il calo è ancora più sensibile. Attualmente l’88% della popolazione toscana è vaccinata per il morbillo, ma lo standard prevederebbe il raggiungimento del 95% dei cittadini. E sono proprio numeri come questi che hanno messo in allerta l'amministrazione a stelle e strisce che solo nel settembre scorso aveva annunciato di aver debellato il morbillo endemico. “In questo momento – ha dichiarato nei giorni scorsi la dottoressa Maria Teresa Maurello, dirigente del dipartimento di prevenzione, igiene e sanità pubblica della Asl Toscana Sud Est – il morbillo sta vivendo una stagione di grande diffusione (la Toscana è infatti una delle regioni con il più alto tasso di incidenza). E le infezioni si verificano soprattutto in persone italiane. Negli ultimi casi c’è stato un calo delle vaccinazioni soprattutto nelle fasce di popolazione con un livello di istruzione medio alta.”. MORBILLO E TURISMO

Insomma, il lavoro svolto per stringere rapporti con tour operator, per esportare il nome di Arezzo e far conoscere le bellezze del territorio rischia di essere in parte vanificato. Gli Stati Uniti, come gli aretini hanno potuto notare con l'invasione dei manager in vacanza, rappresentano un potenziale importante bacino di turisti. Che se scoraggiati potrebbero optare per altri Paesi del Mediterraneo.

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