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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Mancanza anestesisti. Pacini "Gravi problemi, rischio di una sanità solo per chi lavora"

I motivi per cui si è arrivati a questa condizione ed i preoccupanti scenari futuri al centro dell'attenzione della Funzione Pubblica della Cgil e della Cgil Medici che tornano sulla vicenda della mancanza di anestesisti alla Asl 8. L'azienda...

I motivi per cui si è arrivati a questa condizione ed i preoccupanti scenari futuri al centro dell'attenzione della Funzione Pubblica della Cgil e della Cgil Medici che tornano sulla vicenda della mancanza di anestesisti alla Asl 8. L'azienda nelle sue comunicazioni ufficiali si dimentica di alcuni motivi fondamentali che hanno provocato la mancanza di anestesisti e di conseguenza il rallentamento delle operazioni chirurgiche programmate: si dimentica delle maternità e dei pensionamenti e dei problemi ben più profondi che ci sono e stanno maturando.

“La problematica degli anestesisti è annosa – commenta Luca Tafi responsabile Cgil Medici della Asl 8 – la scarsità di questi professionisti è oggettiva ed è riconducibile a due questioni che l'azienda conosce e può prevedere e programmare. La prima riguarda il fatto che molti di questi medici sono giovani donne che formando una famiglia, naturalmente fanno la scelta felice e giusta di avere un figlio e di andare in maternità. E' una cosa normale, ma che l'azienda conosce e per questo deve prevedere con il rafforzamento delle dotazioni organiche e procedere con le sostituzioni delle maternità, cosa che invece è mancata. Altro fenomeno dimenticato, ma facile da prevedere – continua Tafi – è quello del pensionamento, con i posti vacanti che devono essere coperti con le assunzioni.”

“Altro problema è la logistica, c'è un gruppo ristretto di anestesisti che deve coprire notevoli distanze chilometriche per spostarsi continuamente tra i cinque plessi della Asl 8. Questo fenomeno porta i professionisti a cercare e qualche volta trovare il modo per trasferirsi altrove. Se la copertura dei 5 ospedali aretini fosse garantita con tutti e 52 gli anestesisti il numero degli spostamenti a persona si abbasserebbe molto e ne guadagnerebbe la qualità della vita e del lavoro.”

“Il problema delle assunzioni non riguarda solo anestesisti, ma anche infermieri e oss che in questo momento stanno sostenendo turni di lavoro pesanti a causa di un ridotto numero di personale in tutta l'azienda – aggiunge Bruno Pacini segretario Fp Cgil - i sindacati per questo hanno in programma un nuovo tavolo di trattative per il 13 ottobre, quando numeri alla mano verrà fatto il punto per completare il piano assunzioni del 2015.”

“Sappiamo bene le indicazioni di legge per la diminuzione del costo del lavoro dell'1,4% rispetto alla spesa del 2004, ma come sindacati lo abbiamo sempre contestato ed infatti non è stato applicato perché sarebbero saltati i livelli essenziali di assistenza.”

“In questa fase transitoria che va verso la gestione di area vasta con ancora i vice commissari nelle Asl, senza un piano assunzioni adeguato si rischia di arrivare ad una situazione tale che alla costituzione della grande Asl ci potranno essere forti aumenti del carico di lavoro e la messa in discussione i livelli essenziali di assistenza.”

“Ormai ci è evidente che tutto questo, messo insieme ad un ulteriore taglio che a livello nazionale va dai 3 ai 5 miliardi e l'uscita di alcune prestazioni diagnostiche, avranno conseguenze drammatiche: la domanda sanitaria si sposterà nell'immediato verso le strutture private, ma se confermato il de-finanziamento al sistema sanitario preannunciato dal governo Renzi, saremo di fronte al collasso ed al contemporaneo sviluppo di una previdenza integrativa di origine assicurativa e contrattuale che rimette l'orologio indietro al 1978 con il sistema delle mutue dove si cura solo chi ha un lavoro.”

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