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Attualità Civitella in Val di Chiana / Badia Al Pino

Ludopatia: i mali dei giochi d’azzardo in un convegno della Cisl

Appuntamento venerdì 12 aprile alle ore 21 a Badia Al Pino

Prosegue con successo il tour informativo organizzato dalla Fnp-Cisl Arezzo sull’annoso problema del gioco d’azzardo. Una vera e propria emergenza sociale che coinvolge tutte le fasce della popolazione.
Venerdì 12 aprile ore 21,00 presso la Sala consiliare del comune di Civitella della Chiana, sede Badia Al Pino, si terrà l’incontro pubblico “Ludopatia: i mali dei giochi d’azzardo”.
L’evento organizzato dalla Fnp-Cisl Territoriale di Arezzo, con il patrocinio del Comune di Civitella della Chiana,  dell’Azienda Usl Toscana Sud-Est, della Acli e dall'Associazione Anteas di Arezzo, costituisce una delle iniziative della Fnp per portare a conoscenza ad una platea, sempre più vasta, i rischi e le azioni per contrastare il gioco d’azzardo.
All’incontro parteciperanno autorevoli relatori che, con il loro contributo, daranno informazioni preziose sulle trappole che cela il gioco d’azzardo, consigli su come intervenire per aiutare persone cadute nella dipendenza e uno sguardo sulla rete territoriale nonché la possibilità di uscire da questa dipendenza. I lavori si apriranno con i saluti del sindaco di Civitella, Ginetta Menchetti, del segretario Ust Cisl di Arezzo, Silvia Russo, del segretario Fnp-Cisl Arezzo, PasqualeCiabatti e de presidente provinciale delle Acli, Stefano Mannelli. Seguiranno, poi, gli interventi di Simona Neri, sindaco di Laterina e Pergine Valdarno e anche responsabile Anci Toscana ludopatie, di Evaristo Gigli, direttore Zona Distretto Arezzo Azienda Usl Toscana Sud-Est, di Marco Becattini, Responsabile Serd Arezzo Azienda Usl Toscana Sud-Est, di Gianni Bacci, responsabile associazione “Mi rimetto in gioco” e di Rita Terranova, della Questura di Arezzo. Coordina l’incontro la giornalista Antonella di Tommaso.

I dati economici del gioco in Toscana e in Italia relativi al 2017 pubblicati dalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato sono impietosi: la raccolta di denaro da gioco è arrivata a 4,8 milioni di euro, con una vincita pari a 3,7 milioni di euro e una spesa di oltre 1 milione di euro. Nello stesso anno la spesa pro capite calcolata è pari a circa 1.304 euro, mentre a livello provinciale si conferma il record di Prato, in cui la spesa media per l'azzardo è stata di 2.948 euro pro capite, mentre Arezzo ha una spesa di 1.108 e a Civitella in Val di Chiana la spesa per abitante arriva a ben 2.325 euro.
Ma perché si inizia a giocare? E’ già importante capire il motivo per cui si gioca perché può essere un passo avanti per trovare la soluzione al problema. Molteplici sono i fattori che spingono al gioco: si va dal rapporto che uno può avere con i soldi al volersi isolare da una realtà che non ci piace; quando si gioca ci si sente come in una bolla d’aria che ci protegge da quello che c’è fuori, siamo isolati dai problemi. Giocando si riesce a non pensare. 
Per quanto riguarda la Toscana, i dati dell'Ars (Agenzia regionale di sanità) ci dicono che la prevalenza di giocatori patologici e problematici coinvolge dallo 0,5 al 7,6% della popolazione. Esistono segmenti di popolazione più vulnerabili, come nel caso degli adolescenti. Tra i giovani, la prevalenza di comportamenti problematici legati al gioco è più alta rispetto alla popolazione generale (5-6%). I maschi giocano in misura quasi doppia rispetto alle femmine. I giochi preferiti: Gratta&Vinci (66%), scommesse sportive (54%), biliardo e altri giochi di abilità (49%). I luoghi dove giocano: ricevitorie, sale da gioco, bar e circoli (90,1%); on line (17,7%); case private (45,4%).
Un problema grave, sottolinea il presidente FNP-Cisl Arezzo, Pasquale Ciabatti, che coinvolge molte persone, uomini e donne, per i quali in troppi casi diventa difficile senza aiuti uscire dalla dipendenza. E’ importanti, dunque, promuovere iniziative di sensibilizzazione e informazione come questa perché l’obiettivo è quello di individuare una serie di iniziative che coinvolgano non solo gli Enti Locali per contrastare lo sviluppo della dipendenza, ma è altresì importante avviare percorsi di collaborazione e sensibilizzazione sul tema all'interno delle scuole e con il terzo settore.

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