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Lucia Tanti: “minori stranieri non accompagnati, no a maggiori risorse ma più controlli”

“Dovrebbero essere potenziati i controlli sui minori stranieri che arrivano in Italia, che risultano non accompagnati ma che nella maggior parte dei casi sfugge come possano da soli raggiungere il nostro Paese e la nostra città alimentando, ormai...

“Dovrebbero essere potenziati i controlli sui minori stranieri che arrivano in Italia, che risultano non accompagnati ma che nella maggior parte dei casi sfugge come possano da soli raggiungere il nostro Paese e la nostra città alimentando, ormai da più parti, il sospetto che vi possa essere una rete organizzativa che ne orienta il flusso e la destinazione a danno delle famiglie di origine, delle città che si trovano a dover far fronte a questa situazione e in particolare di questi minori. Su questo dovremmo interrogarci: perché rischiare di alimentare un sistema che non è per nulla accogliente, ma che dietro al concetto di accoglienza indirettamente, ma decisamente, alimenta non buoni percorsi e di certo non buone pratiche?”

E' questo il commento dell'assessore alle politiche sociali del Comune di Arezzo Lucia Tanti che interviene proprio sul tema dei minori non accompagnati che giungono nel nostro paese. Soltanto ieri all'interno della Casa delle Culture di piazza Fanfani, la senatrice Pd Donella Mattesini ha presentato pubblicamente una proposta di legge incentrata proprio sul tema dei diritti dei minori che giungono in Italia attraverso gli sbarchi oppure dall'Est Europa.

“Se siamo quindi persuasi che sia positivo un interessamento a livello nazionale di questo fenomeno - prosegue l'amministratore - siamo altrettanto molto preoccupati che la risposta sia quella di tradurre ancora una volta in maggiori oneri politiche che dovrebbero invece tradursi in maggiori controlli, in maggiori presidi del territorio e soprattutto in un’attenzione specifica circa l’ingresso nel nostro Paese di minori. Non sfugge a nessuno che un minore non può, senza essere accompagnato o quantomeno senza individuarne la tutela, salire su un aereo destinato verso l’Italia, scendere in un qualsiasi aeroporto del nostro Paese, soggiornare qualche giorno e arrivare presso l’assessorato alle politiche sociali senza che nessuno, lungo tutto questo tragitto, lo abbia intercettato. Delle due una: o in realtà il minore è accompagnato e poi lasciato in condizioni di solitudine, o riesce a evitare almeno in due aeroporti il controllo delle forze dell’ordine. In entrambi i casi è evidente che a livello nazionale ci si debba porre la domanda su chi sta dietro un flusso che sfugge ai controlli, che ricade pesantemente nei bilanci dei Comuni, che nulla ha a che vedere con l’accoglienza vera, perché in realtà al compimento del 18esimo anno di età, nella maggior parte dei casi, questi ragazzi non riescono a trovare una soluzione di vita nel nostro Paese. Per questa ragione la Giunta Ghinelli ha deciso fin da subito di diminuire le risorse destinate al capitolo dei minori stranieri non accompagnati proprio perché volevamo dimostrare che ‘l’abbondanza’ di risorse costituiva un indebito richiamo per coloro che, semmai, si fanno soggetti organizzatori di questi arrivi. Il risultato concreto è stato quello di aver fatto sì che il flusso non aumentasse e che Arezzo fosse considerata una città attenta a non incoraggiare pratiche che con il rispetto dell’accoglienza dei minori nulla ci entrano. E’ convincimento di molti assessori alle politiche sociali di tante città d’Italia che vada aperta una fase di energico controllo e soprattutto di capillare attenzione verso coloro che possono essere i veri protagonisti di questi viaggi, cioè ‘mediatori’ attenti ad incoraggiare questi ragazzi e le loro famiglie a venire nel nostro Paese senza vere e proprie prospettive. In conclusione la provocazione che lancio e che trova riscontro empirico nelle scelte che abbiamo fatto, e che riconfermiamo, è quella di decidere tutti insieme di dare vita ad una cabina di regia, dove ci si concentri nel controllo e di stoppare l’inerziale flusso di risorse utile spesso più a chi non conosciamo che a questi ragazzi spinti a venire grazie a false illusioni”.

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