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Legge Sanità. Oltre 10mila aretini vogliono il referendum per l'abrogazione

Sono in tutto 10.800 gli aretini che hanno aderito alla causa del Comitato Promotore per l’indizione del referendum utile a cancellare la contro-riforma della sanità regionale. Dopo Lucca, quella aretina è la provincia che ha dato il contributo...

Sono in tutto 10.800 gli aretini che hanno aderito alla causa del Comitato Promotore per l’indizione del referendum utile a cancellare la contro-riforma della sanità regionale.

Dopo Lucca, quella aretina è la provincia che ha dato il contributo più ampio nella raccolta firme che ha animato il panorama locale negli scorsi mesi. L’obiettivo da sempre espresso dal Comitato è quello non solo di procedere all’abrogazione dell’attuale legge sanitaria regionale, ma anche quello di mirare ad “un servizio equo e accessibile”.

Con questi presupposti domani presso la sede del Consiglio Regionale, il Comitato Promotore consegnerà, nelle mani del Presidente del Collegio di Garanzia le firme raccolte. In tutto si tratta di ben 50mila adesioni siglate da uomini e donne di tutta la Toscana. Una cifra utile per l’indizione del referendum.

“Le 50.000 firme raccolte sono contro la Legge 28/2015, la contro-riforma della sanità toscana, ma sono anche contro i continui tagli al finanziamento della sanità pubblica, contro la progressiva riduzione del personale addetto all’assistenza, contro l’impoverimento progressivo dei servizi, contro le liste di attesa infinite, contro ticket sempre più esosi – fanno sapere dal Comitato Promotore - Le 50.000 firme raccolte sono contro le politiche del governatore Enrico Rossi e del PD che mirano a privatizzare la sanità e a promuovere il mercato assicurativo. Com’è noto la normativa del referendum prevede la raccolta di almeno 40.000 firme nell’arco di sei mesi. Sono bastati due mesi scarsi di campagna referendaria per raccoglierne 50.000. Si è trattato di una grande esperienza di partecipazione popolare, costellata di numerosissimi incontri con i cittadini e di pubbliche discussioni in ogni parte della Toscana. Tutto ciò ha richiesto un enorme impegno. Per questo ringraziamo i 50.000 cittadini toscani che hanno sostenuto la campagna referendaria non solo con la loro firma ma anche con le loro idee e le loro proposte. E un grande grazie va alle centinaia di attivisti che in questi due mesi non si sono risparmiati nell’organizzare la raccolta delle firme, nel promuovere iniziative locali, nel diffondere l’informazione tra i cittadini e favorire la discussione. Questo patrimonio di idee e di energie servirà per le sfide che ci aspettano, per la sfida decisiva: il referendum che si terrà nei prossimi mesi”.

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