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Legambiente presenta i numeri di Ecosistema Scuola. I dati aretini

La “buona scuola” ha bisogno di un cambiamento vero. I primi timidi passi avanti arrivati con la pubblicazione dell’attesa anagrafe scolastica, che Legambiente chiedeva da oltre 15 anni, e lo stanziamento da parte del Governo di maggiori fondi per...

La “buona scuola” ha bisogno di un cambiamento vero. I primi timidi passi avanti arrivati con la pubblicazione dell’attesa anagrafe scolastica, che Legambiente chiedeva da oltre 15 anni, e lo stanziamento da parte del Governo di maggiori fondi per la manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici, di certo rappresentano un buon inizio ma non bastano. Per Legambiente sono ancora tante le questioni da affrontare anche in Toscana in fatto di qualità del patrimonio edilizio scolastico, di investimenti, servizi e buone pratiche sostenibili. A confermarlo sono ancora una volta i dati del XVI Rapporto Ecosistema Scuola, l’indagine annuale di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi scolastici della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 96 capoluoghi di provincia.

La graduatoria di Ecosistema Scuola quest'anno presenta una grande assenza in Toscana, per mancanza di dati, ovvero quella di Prato, generalmente nella top ten. Presente, invece, Firenze (14º in classifica generale) ma prima a livello nazionale tra le grandi città, seguita da Livorno (20º), Arezzo (20º), Siena (23º), Pistoia (39º), Massa (48º), Grosseto (65º), Lucca (72º), Pisa (75º), città quasi tutte a metà e fine classifica.

“Luci e ombre per questa XVI edizione di Ecosistema Scuola in Toscana. Primeggia il capoluogo fiorentino ma manca dalla classifica per carenza di dati una città che normalmente si è sempre distinta in positivo per la sua edilizia scolastica. Per il resto una performance generale da metà classifica, senza infamia e senza lode – dichiara Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana – Questa classifica 2015 ci obbliga a pretendere ancora di più, a coltivare la relazione con le tante direzioni scolastiche e a promuovere sostenibilità laddove tutto nasce sul piano dell’educazione e della formazione, nelle nostre scuole”.

Non proprio giovani le scuole toscane: il 72,9% degli edifici è stato costruito prima del '74. Le amministrazioni comunali si sono comunque impegnate nel realizzare interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni nel 54,2% degli edifici, percentuale superiore alla media nazionale, investendo nel quinquennio, sia per la manutenzione straordinaria che per quella ordinaria, più di quanto venga mediamente investito nel resto del paese. Tuttavia nel 2014l'investimento per manutenzione straordinaria si è fermato sotto la media, mentre quello per ordinaria si è confermato sopra. Ma nel quadro generale non mancano elementi di eccellenza su singoli parametri Pisa e Firenze, infatti, sono presenti nella top ten dei comuni che investono mediamente di più per ciascun edificio in manutenzione straordinaria. Gli interventi hanno interessato anche la messa in sicurezza e l’acquisizione delle certificazioni che nel caso dell'agibilità, igienico-sanitaria, impianti elettrici a norma, requisiti di accessibilità risultano tutti sopra il dato medio nazionale. Sotto, invece, per quanto concerne le scuole con certificato di prevenzione incendi e collaudo statico.

Puntano sullo scuolabus i comuni toscani per favorire la mobilità sostenibile, mettendolo a servizio dei giovani cittadini nel 53% degli edifici scolastici. Il pedibus viene attivato per lo 0,8% mentre il 4,7% presenta piste ciclabili nelle aree antistanti. Ottimo anche il risultato sulle pratiche ecocompatibili come le mense biologiche. Il 53,8% somministra pasti interamente bio, mentre la media nei pasti è del 75,6%. Pisa la città dove in tutte le mense vengono garantiti pasti 100% bio. La raccolta differenziata presenta dati inferiori alla media ma l'eccezione lo confermano tutte le scuole di Massa dove, invece, viene praticataper qualsiasi tipo di materiale. Le città toscane ci restituiscono un dato sulle rinnovabili di poco sotto la media con il 12,7% di edifici con impianti, tra questi ben tre su quattro ospitano il solare fotovoltaico. Sono Siena ed Arezzo ad emergere su questo fronte. Tutti i comuni hanno effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici con l'8,7% con casi certificati. Bassi i monitoraggi sulla presenza di radon svolti dal solo comune di Livorno. Situazione abbastanza articolata per quanto riguarda il rischio ambientale in cui si trovano le scuole toscane: edifici che si trovano in prossimità di elettrodotti (4,9%), di antenne cellulari (20,9%), tra 1 e 5 km da industrie (13,1%), da strutture militari (11,5%), da aeroporti (18,6%).

DATI –. Tornando ai dati dell'indagine ed esaminandoli nel dettaglio, possiamo notare che nel 2014 il patrimonio immobiliare scolastico risulta mediamente più vetusto della media nazionale con solo il 4,5% edificato tra il 2001 e il 2014. Ciò nonostante 2,2% risulta costruito secondo criteri di bioedilizia, controlo 0,6% della media nazionale. Sopra la media anche gli edifici costruiti secondo criteri antisismici, 9,2% contro l 8,7%, oltre a quelli in cui è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica, 48,8% contro il 25,1%. Le strutture che attualmente ospitano gli istituti scolastici originariamente erano nate come scuole nell'88,9% dei casi, abitazioni il 3,8% ed edifici storici solo il 6,4%. Un dato positivo è sicuramente la presenza di aree verdi, infatti, il 91,3% delle scuole toscane ha un giardino. Considerando la non proprio giovane età delle scuole toscane, siamo al 90% degli edifici costruiti prima del’90, mentre per gliinvestimenti le amministrazioni comunali si sono comunque impegnate nel promuovere interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni nel 54,2% degli edifici mentre quelli che aspettano interventi di manutenzione urgente sono il 32,7%, la media nazionale è del 39,1%. Gli interventi hanno interessato più la messa in sicurezza in generale, visto che le certificazioni hanno riguardato solo quelle di agibilità (66,9%) e quelle igienico-sanitarie (72,9%). Rimangano, invece, stabili in positivo i dati relativi agli impianti elettrici a norma (99,3%) e quelli relativi alle porte antipanico con il 94, 6%. Sotto per quanto concerne le scuole con certificato di prevenzione incendi con 35,1% e collaudo statico 27,8%.

Servizi per la scuola e buone pratiche ambientali. Puntano sulla mobilità sostenibile i comuni toscani, mettendo a servizio dei giovani cittadini e preoccupandosi per la loro sicurezza, lo scuolabus (53,0%) contro il 25,8% della media nazionale, attraversamenti pedonali davanti alle scuole (60,3%),utilizzo di transenne para/pedonali (2,1%). A questo dato va aggiunto il fatto che il 14,9% delle scuole si trova in zone 30.

Per le pratiche ecocompatibili buono il dato su mense bio (totali 94,3% e 53,8% completamente bio) e raccolta differenziata (85% carta,74,3% plastica, 68,9% vetro 64,5%, alluminio 43,4%). Il 24% degli edifici è dotato di cucine interne alle scuole, mentre il 39,4% delle mense scolastiche serve l’acqua del rubinetto.

Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, la maggior parte presenta pannelli fotovoltaici (73%), e impianti solari termici (42,9%). Cresce la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 50%. Per quanto riguarda gli edifici scolastici esposti a situazioni di rischio ambientale indoor e outdoor, salgono al 100% i comuni che hanno effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici con i casi certificati di amianto all'8,7%. In flessione i dati sulradon, che viene monitorato dal 11,1% delle amministrazioni contro il 32% della media nazionale. I casi certificati restano costanti (0%), mentre non risulta significativa la crescita delle azioni di bonifica effettuate negli ultimi due anni. Rispetto alle fonti d’inquinamento elettromagnetico, quest’anno è stato inserito nel questionario di Ecosistema Scuola il monitoraggio da Basse Frequenze e da Alte Frequenze, entrambi risultati tuttavia quasi pari allo zero. In crescita invece gli edifici in prossimità di elettrodotti (4,9%) e di antenne cellulari (20,9%), mentre diminuiscono di poco quelli nelle vicinanze di emittenti radio televisive. Aumentano anche gli edifici scolastici posti tra 1 e 5 km da aree industriali (13,1%), strutture militari (11,5%), aeroporti (18,6%) e discariche (4, 6%). Situazione abbastanza articolata per quanto riguarda il rischio ambientale in cui si trovano le scuole toscane: edifici che si trovano a rischio idrogeologico (7,9%) e molto preoccupante il dato su edifici a rischio sismico (44,4%),

Complessivamente, in Toscana la media di investimenti per la manutenzione ordinaria ha sostanzialmente tenuto la media dal 2010, mentre per lamanutenzione straordinaria, a partire dal 2011 (anno in cui è deflagrata la crisi economica anche in Italia) ha avuto un lento ma inesorabile decremento (€ 42.000 nel 2011, € 39.000 nel 2012, € 29.000 nel 2014 ).

Ecosistema Scuola, la più completa indagine sull'edilizia scolastica in Italia, si pone sempre con maggiore convinzione come strumento di sensibilizzazione ed informazione sociale e come strumento di stimolo politico, affinché l'edilizia scolastica sia uno degli ambiti prioritari d'investimento su cui puntare per la riqualificazione, anche sociale ed educativa, del nostro Paese.

Il “XVI Rapporto Ecosistema Scuola”:

https://www.legambiente.it/contenuti/dossier/ecosistema-scuola-XVI-rapporto-legambiente

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