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Le Aree Tecniche alla prova della riunificazione delle Asl

Ospedali, case della salute, servizi territoriali, reti informatiche, attrezzature di ogni genere: la sanità oltre che di professionisti e di protocolli è costituita da un patrimonio edilizio, strumentale, informatico di enorme portata. Un...

Ospedali, case della salute, servizi territoriali, reti informatiche, attrezzature di ogni genere: la sanità oltre che di professionisti e di protocolli è costituita da un patrimonio edilizio, strumentale, informatico di enorme portata.

Un patrimonio che è fondamentale per il buon funzionamento dei servizi. E che necessita di adeguamenti, manutenzione, aggiornamenti, continua innovazione. Il tutto seguendo precise linee di bilancio e piani pluriennali di ammortamento da una parte e di aggiornamento tecnologico e normativo dall’altro.

Un mondo gigantesco alla cui gestione in ogni fase (dalla progettazione alla esecuzione delle opere, dalla manutenzione alla valorizzazione e quando necessario anche alla dismissione) lavorano le “Aree Tecniche” delle Usl.

Sono aree che vedono al loro interno ingegneri, informatici, geometri, ma anche periti delle diverse materie, da quelle elettriche, elettroniche, idrauliche. Hanno competenze nelle materie che contano il maggior numero di leggi in questo Paese, quali l’edilizia, la sicurezza delle strutture e degli impianti, l’uso di apparecchiature biomedicali.

La riforma che sta affrontando la Toscana con il passaggio da 12 a 3 Asl mette a dura prova queste aree.

Si pensi, nella sola nostra area sud est, con l’aggregazione delle Asl di Arezzo, Siena e Grosseto, quale mole di lavoro andrà a gestire la nuova area tecnica unica di Asl. Non una semplice somma di tre strutture oggi esistenti, ma la formulazione di un nuovo progetto globale, sia per seguire i cambiamenti che la Asl produrrà, ma soprattutto per rendere omogenee le procedure che queste aree tecniche oggi hanno. Negli anni ogni azienda si è organizzata secondo propri modelli. Ma nessuno dei tre è uguale all’altro, con gestioni a volte suddivise fra aree funzionali diverse. Adesso è il momento della svolta.

Per questo motivo venerdì prossimo, 4 dicembre, dopo che al mattino sarà stato inaugurato il nuovo cogeneratore dell’ospedale della Gruccia, nel pomeriggio avrà luogo presso la sala Paul Harris dello stesso ospedale un convegno sul ruolo degli enti e delle strutture che supportano le aree tecniche nella nuova riorganizzazione della sanità toscana.

Ad organizzare l’incontro sono oltre alla Asl 8, il Consorzio METIS (consorzio a totale capitale pubblico di Aziende Sanitarie per l'erogazione di servizi tecnici in house) ed Estar (Ente regionale per i servizi tecnico-amministrativi derivato dai vecchi provveditorati di acquisto).

Il ruolo delle Aree Tecniche (per la gestione degli investimenti di rinnovo e sviluppo e per la gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria di immobili ed impianti) il cui lavoro non rappresenta il core business delle Aziende Sanitarie – spiegano gli organizzatori - è una attività strategica per il conseguimento degli obiettivi sanitari. Con la riforma le Aree Tecniche delle nuove grandi Asl, nel futuro assetto di Area Vasta, si dovranno trovare a lavorare a fianco di Estar con il supporto di Metis”.

Da queste esigenze nasce il confronto di venerdì prossimo. Ad aprire i lavori, oltre al Commissario dell’azienda di area vasta Enrico Desideri, ci saranno l’assessore alla sanità della regione Stefania Saccardi e il vicepresidente del consiglio regionale Lucia De Robertis.

Per una analisi sugli obiettivi, gli indicatori, i bisogni delle Aree tecniche, seguiranno gli interventi di Branka Vujovic, vicecommissario Asl8, Domenico Bodega, preside della facoltà di Economia della Cattolica di Milano, Niccolò Pestelli, direttore generale di Estar, Stefano Maestrelli, della Asl di Viareggio e Filippo Terzaghi direttore dell’Area Tecnica di Careggi.

Sulla riorganizzazione conseguente la nuova legge sulla sanità toscana e sul ruolo del Consorzio Metis interverranno Milena Vaineri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Daniela Pedrini presidente del Sias, Walter Volpi Amministratore delegato di Metis con le conclusioni tratte da Valtere Giovannini, commissario alla programmazione dell’Area vasta sud est.

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