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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lavoro, il progetto del Comune per chi è in difficoltà economiche. Tanti: "Così 42 persone entreranno in azienda"

Tanti: "L’inclusione sociale passa dal lavoro e non dai sussidi. Il Comune di Arezzo su questo fa scuola". Il progetto di accompagnamento al lavoro per 80 soggetti svantaggiati

Sono in 80, metà uomini e metà donne, tutti di età superiore ai 40 anni. Alle loro spalle una crisi economica che non gli ha lasciato chance, di fronte una opportunità importante per tornare "in pista" e riproporsi, con le proprie capacità e competenze, nel mondo del lavoro. Sono gli aretini che sono entrati a far parte del progetto del quale il Comune di Arezzo è partner, e che ha come capofila il consorzio di cooperative sociali Coob, destinato a" favorire l’inclusione di determinate categorie di persone svantaggiate grazie a un servizio di accompagnamento al lavoro. I soggetti beneficiari sono persone disoccupate o inoccupate o in particolare condizione di vulnerabilità, già in carico ai servizi sociali".

Si tratta di aretini e persone residenti nel comune di Arezzo che sono stati selezioni sia in base alla loro condizione di fragilità sia in base alle competenze maturate in passato nel mondo del lavoro, dagli uffici del comune che si occupano del sociale. Sono considerati soggetti vulnerabili per difficoltà di tipo strettamente economico: di fatto si tratta di quelle famiglie che hanno subito gli scossoni della crisi economica, in cui gli adulti hanno perso il lavoro e che adesso hanno difficoltà a reinserirsi. Comune e centro dell'impiego sono riusciti a far incontrare la loro domanda con le offerte delle aziende del territorio, dando vita a questo progetto. 

“Parliamo - ha precisato l’assessore alle politiche sociali Lucia Tanti - di donne sole con figli a carico, di disoccupati che vivono in famiglie problematiche, di persone appartenenti a nuclei monoreddito o inserite in strutture di accoglienza o in programmi di intervento che mirano a fronteggiate l’emergenza alloggiativa, vittime di tratta o di violenza nelle relazioni familiari. Chi già fruisce di misure di sostegno economico individuale o familiare, reddito di inclusione o reddito di cittadinanza tanto per intendersi, non potrà essere incluso in questo ulteriore beneficio per evitare sovrapposizioni e allargare il più possibile la cerchia di chi ottiene un sostegno concreto. Grazie all’attento lavoro di selezione dei servizi sociali abbiamo individuato i soggetti e articolato i loro percorsi personalizzati”.

Per 42 delle 80 persone sopra citate, sarà attivata una borsa lavoro, di durata oscillante fra i 3 e i 9 mesi, in aziende che hanno dato la loro disponibilità ed erogata un’indennità calcolata sulla base delle ore effettivamente svolte fino a un importo massimo mensile di 400 euro.

I soggetti che non saranno avviati a questo tipo d’inserimento lavorativo, proseguiranno il percorso attraverso una diversa serie di azioni. Si tratterà in questo caso di servizi di orientamento come colloqui individuali informativi e di consulenza specifica su tematiche di particolare rilievo e di momenti di incontro con le aziende, per la raccolta dei curriculum, la presentazione delle opportunità lavorative e brevi colloqui di conoscenza.

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