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L'Ait: "Rincari inevitabili. Due anni di concessione in più a Nuove Acque per fare gli investimenti"

Nei giorni scorsi c'erano state le prime anticipazioni (e relative polemiche) sul piano di aumenti delle tariffe per quanto riguarda le venture bollette dell'acqua. La conferma arriva dall'Autorità idrica toscana, che - in una nota - chiarisce...

Nei giorni scorsi c'erano state le prime anticipazioni (e relative polemiche) sul piano di aumenti delle tariffe per quanto riguarda le venture bollette dell'acqua. La conferma arriva dall'Autorità idrica toscana, che - in una nota - chiarisce alcuni dettagli legati alla decisione.

La scorsa settimana i sindaci della “Conferenza Territoriale 4 Alto Valdarno” hanno approvato la proposta di delibera per l’applicazione del nuovo metodo tariffario idrico (il cosiddetto MTI-2) per i quadriennio 2016 – 2019. È un atto dovuto, si legge nella nota dell'Ait - perché si è semplicemente data attuazione a quanto già previsto dall’Autorità nazionale per l’energia elettrica in gas e il sistema idrico (AEEGSI), anche alla luce della recente diffida proprio di AEEGSI verso l’Autorità Idrica Toscana.

Il nuovo metodo tariffario idrico introduce alcune novità rispetto al precedente metodo tariffario per la determinazione del valore complessivo dei ricavi da riconoscere al gestore del servizio Nuove Acque, che applicato al caso di nostro interesse, grazie anche ai bassi livelli di morosità dei cittadini, consente di ottenere una riduzione degli incrementi tariffari previsti, sempre per il quadriennio 2016 – 2019, dal precedente metodo tariffario (si passa da un aumento del 5% a uno del 4.5%).

La Conferenza Territoriale ha anche evidenziato che il fabbisogno degli investimenti previsto dal Piano Economico Finanziario (PEF) per il periodo finale della convenzione con il gestore Nuove Acque è insufficiente a garantire la realizzazione di opere nuove e importanti, tra cui ricordiamo l’implementazione della rete di adduzione all’invaso di Montedoglio e il nuovo serbatoio di accumulo di Arezzo. Le risorse previste risultano anche insufficienti per garantire il necessario e fisiologico adeguamento delle infrastrutture esistenti (come reti di acquedotto, di fognatura, impianti di depurazione). Gli investimenti previsti fino al 2024 dall’attuale PEF (anno di conclusione ordinario della convenzione) ammontano a circa 58 milioni di euro, mentre il fabbisogno minimo stimato è di circa 130 milioni di euro. Nell’attuale PEF inoltre gli investimenti subivano una preoccupante riduzione per le ultime annualità della concessione paventando l’impossibilità di fatto di garantire i minimi interventi di manutenzione straordinarie necessari per mantenere i livelli attuali di servizio.

L’Autorità Idrica Toscana ha quindi illustrato alla Conferenza Territoriale 4 la proposta di un nuovo Piano Economico Finanziario esteso fino al 2026 che prevede nuovi investimenti, fino a coprire il valore necessario di 130 milioni di euro, distribuiti più uniformemente sull’arco temporale fino a termine della concessione. I risultati mostrati dalla simulazione del nuovo piano economico sono stati incoraggianti. Infatti, se si allunga la convenzione di soli due anni in più, cioè fino al 2026, il gestore potrà rinegoziare le attuali condizioni di finanziamento. Così si ottengono due importanti obiettivi: un incremento consistente degli investimenti e una sensibile riduzione degli incrementi tariffari annui nelle bollette. In questo modo, per il quadriennio 2016 – 2019, le bollette scenderebbero mediamente di -1.6% all’anno.

Quindi la Conferenza Territoriale ha dato mandato ad Ait di verificare se esistono le condizioni di bancabilità per concedere al gestore Nuove Acque una estensione di 2 anni della concessione a fronte di un importante programma di nuovi investimenti sulla rete, dato che giuridicamente è possibile allungare la convezione come disciplina ormai l’autorità nazionale AEEGSI.

I sindaci, con grande senso della realtà e sensibile attenzione verso i cittadini, hanno operato affinché questo sforzo fosse principalmente rivolto al contenimento degli incrementi tariffari per le famiglie e le imprese. Quindi l’approvazione del nuovo metodo tariffario idrico va in tale direzione. Altrettanto è forte l’impegno degli amministratori pubblici per la necessità di mantenere una rete del servizio idrico in buone condizioni e rinnovarla con la continuità degli investimenti per lasciare infrastrutture migliori ai nostri nipoti.

Il nuovo Piano Economico Finanziario, convenzionato al 2026, va in tale direzione consentendo così anche un’importante riduzione degli incrementi tariffari per i cittadini e le imprese.
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