Migliaia di persone al Castello Sforzesco di Milano per l'addio laico a Umberto Eco. Tra i presenti tante personalità del mondo dell'editoria, dell'università, della cultura, della musica. Oggi pomeriggio c'era anche l'attore e regista Roberto Benigni.

Avevamo un bel rapporto - ha detto Benigni a Repubblica Tv -, il rapporto di persone che si vogliono bene. Che cosa aveva di speciale Umberto Eco? Non aveva niente di speciale, se non che tutta la sua persona era speciale. E' davvero un peccato che non ci sia più, perché di persone belle come lui sulla terra ce ne sono poche. Di lui, c'è più bisogno in terra che in cielo. In cielo ci sono tante persone belle.

Benigni ha poi aggiunto

Umberto Eco era leggero eppure grave allo stesso tempo. Aveva leggerezza, ma la sua presenza era di sostanza. I ricordi? Al solo pronunciare il nome di Umberto Eco mi metterei a danzare. Ci scambiavamo lettere, facevamo giochi di parole. E' davvero una cosa triste che non ci sia più.

Umberto Eco - accademico, semiologo, scrittore - è morto venerdì sera all'età di 84 anni. Alla cerimonia di oggi hanno preso parte numerosi ex studenti, appellandolo come "maestro". "Maestro di vita" l'ha chiamato - nel suo ricordo - il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Alle 14 di oggi il feretro è stato portato nel cortile della Racchetta. Accanto, è stata posata la toga da professore: Eco è stato docente dell'Università Alma Mater di Bologna per 41 anni. Centinaia e centinaia le persone in fila per entrare, non tutte hanno potuto farlo vista la capienza ridotta del cortile.

@MattiaCialini