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Sabato, 20 Aprile 2024
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La politica, la pesca e la tesi di laurea sul reddito minimo garantito. Francesco Ruscelli a Prisma

Avvocato, politico, appassionato pescatore nonché amministratore delegato e direttore della Fiops. Raccontare la vita e gli interessi di Francesco Ruscelli in poche parole diventa una sfida ardua e complicata. E' stato lui, l'ex assessore della...

Avvocato, politico, appassionato pescatore nonché amministratore delegato e direttore della Fiops.

Raccontare la vita e gli interessi di Francesco Ruscelli in poche parole diventa una sfida ardua e complicata.

E' stato lui, l'ex assessore della Provincia di Arezzo, membro del Pd e padre fondatore della Federazione italiana operatori della pesca sportiva, ad essere protagonista della puntata numero 14 di Prisma - Sfaccettature di società, la trasmissione curata da Enrica Cherici e Claudia Failli.

Francesco Ruscelli nasce il 21 settembre del 1974. Consegue la maturità classica e poi la laurea nel 2006 alla facoltà di giurisprudenza con una tesi sul reddito minimo garantito nelle varie occasioni di studio e ricerca si è occupato di sistema delle province in toscane e delle ipotesi di riforma dopo un periodo da Praticante collaboratore di alcuni studi legali di arezzo è diventato avvocato. Come libero professionista si occupa anche di consulenze aziendali nel settore delle pubbliche relazioni e della comunicazione politico sociale e multimediale dal 1 gennaio 2017 è amministratore delegato e direttore della Fiops.

"Ho trasformato la mia grande passione in un lavoro - racconta - Per la verità ho avuto l'opportunità di unire pesca e politica. Come ormai noto sono un appassionato di pesca sportiva ed ho da sempre contatti con aziende, realtà del territorio e anche con la Federazione italiana della pesca sportiva del Coni. Due anni fa sono stato contattato da una delle più importanti imprese del settore che ha sede a Reggello. In quella circostanza mi è stato riportato come per loro fosse diventato fondamentale avere a livello nazionale un'associazione di categoria che potesse rappresentarle. Per questo mi è stata chiesta una consulenza. Creai da zero il progetto e una volta predisposte tutte le pratiche per la realizzazione dell'associazione mi venne chiesto di ricoprire il ruolo di direttore".

In tempi politicamente non sospetti, Francesco Ruscelli è stato anche uno dei primi politici valdarnesi a studiare "il reddito minimo garantito".

"Sì - spiega - è stato l'argomento della mia tesi di laurea. Mi sono incentrato su questo aspetto prima ancora che diventasse argomento di dibattito comune. Il mio interesse era prettamente filosofico, giuridico e politologico. Ho voluto comprendere come avrebbe potuto concretizzarsi l'applicazione di questo principio nelle società moderne. Ormai sono anni che in varie nazioni viene affrontato il tema. Lo strumento, nelle conclusioni che ho tratto nella mia tesi, non sarebbe la strategia più efficace per prestare supporto alle fasce più indigenti della popolazione poiché difficilmente applicabile in termini di imparzialità e puntualità".

Sul versante politico invece Ruscelli è partito con l’essere presidente dell’assemblea degli studenti al liceo Varchi di Montevarchi, poi consigliere comunale a Cavriglia, consigliere provinciale eletto con i DS all’inizio degli anni 2000 ricevette dal presidente Ceccarelli la nomina di assessore alle politiche giovanili. Nel 2004 e nel 2009 invece ricopre l’incarico di assessore provinciale alla viabilità nella giunta Vasai. Nel frattempo ha seguito le evoluzioni e i cambiamenti del centrosinistra. Nell’ultimo anno stato portavoce della corrente orlandiana, ponendosi spesso in forma critica nei confronti della maggioranza Pd.

"Il Partito Democratico - sottolinea Ruscelli - sta vivendo un momento molto difficile. L'ultima tornata elettorale, le amministrative dello scorso giugno, ce lo hanno dimostrato. Adesso per quello che riguarda la provincia di Arezzo staremo a vedere quello che sarà il risultato del Comune Unico di Laterina e Pergine Valdarno. Sono certo che i problemi del partito dipendano dalla mancanza di un confronto efficace tra i suoi componenti. Ancora oggi non è stata fatta una seria analisi delle ragioni che hanno portato il Pd a questa condizioni. Il prossimo 7 luglio è stato fissato il congresso nazionale. Staremo a vedere. Certo è che dobbiamo riprendere il contatto con il territorio, con le esigenze della popolazione e riuscire ad intercettare tutte quelle necessità e quei valori che hanno sempre contraddistinto l'operato di sinistra".

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