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La dura vita dei ciclisti: piste invase e nessuna viabilità a misura di pedale. Fiab: "Arezzo indietro anni luce"

Automobili in sosta lungo il percorso della pista ciclabile. Stazioni ferroviarie senza alcun supporto per agevolare la salita e la discesa dei cicloturismo. Aree parcheggio invase da automobili in ogni angolo. Rastrelliere poco o affatto sicure...

Automobili in sosta lungo il percorso della pista ciclabile. Stazioni ferroviarie senza alcun supporto per agevolare la salita e la discesa dei cicloturismo. Aree parcheggio invase da automobili in ogni angolo. Rastrelliere poco o affatto sicure.

Il panorama è quello immortalato dalla Fiab e riguarda interamente Arezzo. Uno scenario desolante che si scontra profondamente con quelli che sono invece gli scorci urbani, ed extraurbani, riscontrati in ogni città di Europa e talvolta anche in alcune realtà nazionali. Tutto questo è stato raccontato e messo insieme in una mostra all’interno delle sale espositive del circolo artistico di Corso Italia. Qui la Fiab ha raccolto numeroso materiale fotografico realizzato dai propri associati durante le varie vacanze estive che ognuno ha scelto di trascorrere in sella alla propria bicicletta. “Vedendo questo materiale raccolto - ha sottolineato Giovanni Cardinali, presidente della Fiab di Arezzo - ci siamo chiesti, ma: “Arezzo è in Europa?. Non è una domanda retorica, oggi, fra l’altro, potrebbe suonare stonata e inattuale, l’Europa è rappresentata nell’immaginario collettivo quasi unicamente come il luogo del potere finanziario che ha scatenato una crisi economica senza precedenti, l’Europa, da decenni, pur essendo “unita” rimane senza un governo in grado di dare una risposta alle nazioni più in difficoltà e di risolvere il dramma delle migrazioni in un clima teso di eventi drammatici che alimentano spinte nazionaliste di un tragico passato che pensavamo superato dopo la sconfitta dei totalitarismi”. fiab-arezzo "I nostri occhi, mentre eravamo a pedalare in vari Paesi, hanno però visto un Europa diversa, questa domanda ce la siamo posta rientrando nella nostra città dopo un periodo di ferie e di vacanza nei mesi estivi - proseguono dalla Fiab Arezzo - Il rientro non è sempre facile, si fa fatica a riprendere il ritmo della quotidianità, tutto ci sembra più brutto rispetto ai luoghi che abbiamo visitato, i pensieri si accavallano e si spera riprendere presto un altro viaggio.

Per chi ha scelto di fare una ciclovacanza in Spagna come in Olanda, in Francia o anche in Germania, Austria e Croazia, per non citare l’Inghilterra con Londra e i paesi nordici, il rientro pone degli interrogativi cruciali. C’è chi ha fatto le Vias Verdes della Spagna, 2400 chilometri di piste ciclabili protette su vecchie ferrovie dismesse, chi ha pedalato lungo la Loira o il Danubio, chi è sceso in treno a Friburgo ed ha trovato una stazione ferroviaria intermodale dove l’auto è praticamente assente, altri hanno visitato, oltre a città piccole e medie, grandi capitali. I cicloturisti aretini, appena scesi dal treno, scaricata la bicicletta con le borse e usciti dalla stazione, non hanno potuto fare a meno di pensare allo stato attuale della nostra città. Per questo abbiamo ideato questa mostra sulla “mobilità sostenibile”, nel rispetto degli indirizzi contenuti nell’accordo internazionale di Parigi per il contenimento delle emissioni di gas che alterano il clima e per la “mobilità dolce”. Il cicloturismo, in altri paesi e regioni costituisce la componente prevalente, se non principale, delle modalità di fare vacanza, godendosi i paesaggi e le città d’arte. La mostra fotografica allestita dai volontari di Fiab Arezzo, senza alcun contributo pubblico, deriva da una scelta di foto, fra le centinaia pervenute, scattate dai nostri soci ad Arezzo e durante i viaggi in Europa e in altre regioni italiane. Abbiamo fatto dei confronti, anche impietosi, e con la speranza di sensibilizzare tutti cittadini e anche la pubblica amministrazione che ha dimostrato fino ad oggi di non allinearsi all’Europa migliore".

La mostra all'interno del circolo artistico resterà visitabile fino al 26 ottobre. L'orario va dalle 16 alle 20.

Il programma della settimana

Venerdì 21 - Mostra con proiezioni di cicloviaggi

Sabato 22 - Ore 10-13 Mostra con invito alle scuole. Ore 16-20 Mostra con proiezioni di cicloviaggi

Domenica 23 - Ore 10-13 Pedalata per Arezzo sui luoghi della mostra. Rientro 12, visita mostra e aperitivo. Ore 16-20 Mostra con proiezioni di cicloviaggi

Lunedì 24 - Mostra con proiezioni di cicloviaggi

Martedì 25 - Mostra con proiezioni di cicloviaggi

Mercoledì 26 - Chiusura della mostra. Brindisi con tutti i soci ed enti che vorranno intervenire per un confronto sulle problematiche emerse dalla mostra.

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