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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La battaglia della bimba disabile per una classe meno affollata. I genitori: "Ne ha diritto. Finora solo silenzio"

Venti giorni di silenzio. Sono quelli trascorsi, infruttuosamente, dallo scorso 9 agosto, giorno dell'appello dei genitori di Leila che chiedevano per la loro figlia una classe meno affollata, come le legge imporrebbe. La piccola, residente in...

Venti giorni di silenzio. Sono quelli trascorsi, infruttuosamente, dallo scorso 9 agosto, giorno dell'appello dei genitori di Leila che chiedevano per la loro figlia una classe meno affollata, come le legge imporrebbe. La piccola, residente in Casentino con i genitori, tra pochi giorni inizierà ad andare a scuola. Sin dalla nascita è affetta da acondroplasia, una rara forma di nanismo e beneficia della Legge 104. Non può stare in una classe affollata - nello specifico in un'aula con più di 20 alunni (con deroga per due) - e il padre aveva spiegato anche chiaramente perché:

Mia figlia – aveva detto – non è soltanto più piccolina rispetto agli altri bambini, ma ha anche anche una serie di complicazioni legate alla patologia di cui soffre, che non sono immediatamente percepibili. Convive con una lesione del midollo, ha la spina fragile, i polmoni deboli. I bambini, quando stanno insieme, si spintonano, cascano. Per lei le conseguenze di un capitombolo potrebbero essere ben più gravi rispetto a quelle di un altro bimbo. Non ha bisogno di una persona che l’aiuti nell’apprendimento, ma di una persona che sia attenta e vigile. E in una classe affollata il rischio di perdere di vista Leila aumenta.

Leila è stata invece inserita in una classe da 27 bambini, nell'unica sezione a tempo pieno della scuola. Ce ne n'è un'altra di sezione, con il tempo corto, da 24. I genitori della bimba si aspettavano una soluzione al problema, ma la dirigenza della scuola non l'ha finora trovata. E l'inizio delle lezioni incombe.

Abbiamo rinunciato a sperare che la sua sezione venga alleggerita. Ma uno spiraglio - dice il padre - potrebbe esserci. Una formula, trovata assieme all'avvocato di famiglia, sarebbe quella di togliere qualche alunno - 3 o 4 - dalla sua classe durante il tempo ordinario per passarlo all'altra sezione. Nel pomeriggio poi, verrebbero attivati due distinti progetti e la sezione da 27 verrebbe divisa in due parte eguali. Tuttavia la dirigente scolastica è in procinto di essere trasferita e noi non abbiamo ricevuto certezze. Peraltro dovremmo poter contare per Leila su due figure complementari: sia l'insegnante di sostegno che un assistente fornito dall'Unione dei Comuni del Casentino. Figure che dovrebbero permettere, nel Piano di educazione individualizzato (Pei), di gestire al meglio la numerosità degli alunni. Spero - conclude - che la situazione si possa sbloccare al più presto, altrimenti il nostro avvocato muoverà i suoi passi per far valere le nostre ragioni.

@MattiaCailini

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