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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Isde: "Inceneritore e centro per persone autistiche, profonde perplessità"

La notizia di una possibile collocazione di un centro per persone autistiche in prossimità dell’inceneritore di San Zeno ad Arezzo, su terreni che sarebbero concessi gratuitamente a tal fine, sta suscitando malumori e critiche in vasta parte della...

La notizia di una possibile collocazione di un centro per persone autistiche in prossimità dell’inceneritore di San Zeno ad Arezzo, su terreni che sarebbero concessi gratuitamente a tal fine, sta suscitando malumori e critiche in vasta parte della comunità aretina.

Anche l’Associazione dei Medici per l’Ambiente esprime su questa scelta profonde perplessità: il sito infatti non solo è in prossimità dell’impianto di incenerimento, ma in piena area industriale, caratterizzata da presenza di svariati insediamenti produttivi e da traffico pesante. La scelta appare purtroppo funzionale più a fare passare l’idea che il territorio in prossimità di un inceneritore sia “salubre” - ma non dimentichiamo che gli inceneritori sono “impianti insalubri di I classe (art.216 RD 1265/34 DM 5.9 /1994) - piuttosto che a rendere un reale servizio a persone con patologie così invalidanti e alle loro famiglie. Nella definizione della parola “opportunità” i dizionari più accreditati della lingua italiana uniscono la nozione di “occasione favorevole” con quella di “circostanza opportuna”, due nozioni che non è detto vadano sempre a braccetto. Ad esempio, nella vicenda delle iniziative pubbliche nei pressi dell’inceneritore AISA di Arezzo non è agevole mettere in sintonia l’occasione favorevole con la circostanza opportuna. Infatti se risulta chiaro come per i gestori dell’impianto un loro investimento in iniziative varie rivolte al pubblico rappresenti una occasione favorevole per fare promozione delle loro attività gestionali, meno chiaro è come tali iniziative possano rappresentare una circostanza opportuna sul piano culturale ancor prima che igienico-sanitario.

Attività pubbliche in aree industriali devono essere sempre valutate con grande attenzione, specie quando gli argomenti trattati riguardano l’ambiente e la salute dei cittadini, e anche se non si riscontrassero elementi ostativi dovrebbe essere sempre valutata l’opportunità, sul cui giudizio ovviamente pesa la disponibilità o meno di luoghi e circostanze alternative.

Pazienti con problematiche così importanti e delicate - in cui fra l’altro il ruolo causale dei fattori ambientali è sempre più documentato - si gioverebbero senza alcun dubbio molto di più di una struttura di accoglienza in aree verdi e lontane da traffico e inquinamento, aree di cui fortunatamente il nostro territorio è ancora ricco.

Ci auguriamo che su tale scelta venga avviato un rapido ripensamento e che, soprattutto, venga identificato un altro sito se si vuole che - se, oltre alla salute, venga preservata anche la fiducia che i cittadini ripongono nelle Istituzioni.

Stigmatizziamo anche il fatto che all'ombra dell'inceneritore vengono organizzati incontri su studi su ambiente e salute senza invitare coloro che su questi temi hanno lavorato, studiato e prodotto articoli scientifici.

Come abbiamo già sostenuto più volte, ISDE, in continuità col progetto Life HIA21, è favorevole alla continuazione dell’attività di sorveglianza epidemiologica e di comunicazione alla popolazione dell’andamento dei rischi ai quali è sottoposta, facendo crescere una cultura improntata al principio di precauzione e alla prevenzione.

Roberto Romizi

Presidente ISDE Italia

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