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Pista Sant'Andrea Pigli, social network e attraversamenti pedonali: le interrogazioni in consiglio comunale

Consiglio Comunale 8 febbraio 2019: le interrogazioni

La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Donato Caporali: “anche nella realtà aretina assistiamo a un inasprimento del linguaggio nei social network. Dovremmo dare il buon esempio e isolare o bannare o bloccare i cittadini che usano parole irriferibili. Chiedo al sindaco che si faccia carico di questo problema, con regole puntuali da far rispettare da parte di chi commenta sulle pagine facebook personali dei politici e su quella istituzionale del Comune”.

“Posso parlare per i canali istituzionali – ha rilevato l'assessore Marcello Comanducci – e per la pagina facebook del Comune di Arezzo, che siamo riusciti a farla crescere nei numeri che adesso sono veramente importanti. Con i numeri sono aumentati ovviamente anche i commenti. Occorre dunque arrivare a un disciplinare che regoli soprattutto le fattispecie in cui sia possibile cancellare o meno un commento. Perché questo è il punto più delicato ma sicuramente non possiamo rinunciare a rendere puliti i canali istituzionali”.

Matteo Bracciali ha chiesto chiarimenti sulla gestione della ciclo-pista di Sant'Andrea a Pigli. “Gli abitanti lamentano l'utilizzo della pista non più in linea con i propositi iniziali ma come una pista da kart. Una delle ultime domeniche si è svolta un'attività motoristica particolarmente rumorosa. Le richieste che faccio sono le seguenti: dopo le ultime segnalazioni è stata verificata la legittimità dell'uso della pista, quali determinazioni sono state prese in merito al contenimento dei rumori e la presenza di mezzi a motore è compatibili con l'impianto sportivo in questione?”

Luciano Ralli. “mio malgrado sono costretto a fare la solita interrogazione sulla sicurezza anche alla luce della nuova ondata di furti che si è scatenata in città. Quattro anni di amministrazione, l'ultimo con il supporto di un partito come la Lega al governo nazionale, non mi pare che abbiamo portato a un miglioramento della situazione. Se anche ci sono state delle politiche messe in campo, peraltro solo repressive, devo constatarne l'inefficacia. E anche tutta questa lente di ingrandimento su Saione non ha portato a trascurare altre zone, via Giotto, le frazioni, via Lazio, dove peraltro si registrano i recenti reati?”.

L'assessore Barbara Magi: “il sistema di videosorveglianza innanzitutto è stato portato a oltre 200 telecamere, collegate a un sistema in rete con le sale operative di questura e comando generale dei carabinieri. I punti luci sono aumentati ovunque in città e prosegue l'opera di riqualificazione dell'area del Pionta: mi pare che queste siano attività di prevenzione. Stiamo per firmare il protocollo con la prefettura Mille Occhi sulla Città, per una collaborazione anche con gli istituti di vigilanza privati. Per quanto riguarda la polizia locale abbiamo fatto grandi investimenti sia sulle risorse umane che materiali, dai mezzi alle divise, e siamo riusciti a raggiungere una quota di turn over del 100%. Senza considerare i sistemi incentivanti per gli agenti con specifici progetti. Anche questo credo di poterlo iscrivere in una filosofia preventiva. D'altronde, dopo Siena, Arezzo è la città più sicura della Toscana, ci sono quartieri tenuti sotto controllo quotidianamente in coordinamento con le altre forze di polizia. Non è che i reati scompaiono di colpo ma il nostro impegno nessuno può metterlo in discussione”.

Donato Caporali sugli attraversamenti ha rilevato come recentemente “siano stati realizzati interventi in città su alcune strisce pedonali, illuminate ora a led. La Provincia ha diramato linee guida che disciplinano la realizzazione di interventi simili nelle frazioni attraversate da strade provinciali. Ora si apre il problema delle competenze. Chi deve farlo, Comune o Provincia? La velocità delle auto in queste frazioni è notevole e strumenti dissuasori sarebbero importanti”.

Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini: “il grosso volume di traffico e i veicoli pesanti possono provocare lo schiacciamenti dei led. Dobbiamo capire se è possibile se quelli installati in città possono essere 'esportati' anche nelle strade citate dall'interrogazione. La questione è allo studio”.

Alessandro Caneschi: “il Progetto wake-up di rigenerazione urbana, promosso dalla Regione Toscana, è stato fatto proprio dal Comune e fulcro dei progetti dell'amministrazione è la riconversione di alcuni fondi sfitti a Saione in locali affittabili per attività commerciali. I residenti chiedono da tempo progettualità strutturali e no spot. Avete un calendario per questi interventi?”

L'assessore Marcello Comanducci: “porterò in giunta una delibera per concedere vantaggi sul suolo pubblico e dare un primo input per rivitalizzare quella zona. E questo è un intervento a efficacia immediata. Poi ci sono progetti più a lungo termine che guardano con interesse alle prospettive aperte dalla nuova normativa regionale per arrivare ad agevolazioni sulle imposte comunali”.

Matteo Bracciali: “ricollegandomi alla mia precedente interrogazione, rilevo come le risposte date ai cittadini e a me personalmente dal centralino della polizia locale, per un intervento a Sant'Andrea a Pigli, sollevano domande sull'organizzazione del lavoro degli agenti che a una chiamata legittima per un intervento specifico hanno lamentato l'assenza di pattuglie disponibili”.

Donato Caporali: “tra i più grandi in Toscana e in Italia per dimensione territoriale, con 41 frazioni, il Comune di Arezzo è privo di strumenti di decentramento che facciano da filtro con i cittadini coinvolgendoli nelle decisioni. È in progetto la creazione di strumenti di partecipazione? L'alternativa potrebbe essere abbassare le imposte locali per chi abita nelle frazioni. Non ci sono dubbi che questi cittadini ottengano meno”.

Francesco Romizi: “ci sono pervenute tre lettere a firma di un noto architetto cittadino che manifestano perplessità sull'iter che ha portato all'individuazione della sede della polizia locale nell'immobile di via Filzi. Inoltre, si è scelto uno strumento finanziario, un leasing, che porterà 2,3 milioni di interessi a carico della collettività mentre il tradizionale mutuo avrebbe gravato la metà. E questo senza considerare la scelta a monte, di non procedere alla sistemazione di immobili già di proprietà dell'amministrazione comunale”.

Ancora Francesco Romizi: “nel 2018, il sindaco manifestò la volontà di fare causa alla famiglia dell'ex ministro Maria Elena Boschi. Le dichiarazioni non sembravano lasciare dubbi sulla reale volontà del primo cittadino. Nei giorni scorsi ci sono stati risvolti giudiziari, in primo grado, sulla vicenda Banca Etruria. Dunque, ci sono stati sviluppi per quella causa legale annunciata?”

“L'ufficio legale del Comune di Arezzo – ha replicato il sindaco Alessandro Ghinelli – non è giunto a un rapporto conclusivo. Deciderò ovviamente sulla base di quel rapporto. Proprio nelle mie dichiarazioni del 2018, infatti, annunciavo che la causa sarebbe stata subordinata alle conclusioni di tipo legale sull’argomento”.

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