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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Incidenza malattie e migranti, parola ai medici: "Nessun collegamento, si vaccinano più degli italiani"

Non c'è alcun collegamento tra l'aumento delle presenze di migrati e la comparsa di malattie come la meningite, la tubercolosi e la scabbia. Non esiste alcuna correlazione scientifica e nessuna incidenza particolare che faccia supporre che tra i...

Non c'è alcun collegamento tra l'aumento delle presenze di migrati e la comparsa di malattie come la meningite, la tubercolosi e la scabbia. Non esiste alcuna correlazione scientifica e nessuna incidenza particolare che faccia supporre che tra i due aspetti vi possa essere una qualche connessione.

A sostenerlo sono soprattutto i medici. E' la dirigente del dipartimento di prevenzione, igiene e sanità pubblica della Asl Toscana Sud Est, Maria Teresa Maurello, a fare il punto sulla situazione riguardante la diffusione di malattie infettive più o meno gravi nel territorio provinciale e toscano. "Il collegamento tra le presenze dei migranti e la crescita delle malattie infettive non ha molto senso - spiega - e questo perché gli immigrati sono 10% della popolazione presente. La maggior parte delle patologie non frequenti sono riportate per lo più da persone residenti e nate in Italia". Il dato preoccupante che, di anno in anno, sta crescendo esponenzialmente è quello riguardante il calo delle vaccinazioni per patologie come il morbillo. "In questo momento - prosegue la dottoressa Maurello - il morbillo sta vivendo una stagione di grande diffusione (la Toscana è infatti una delle regioni con il più alto tasso di incidenza). E le infezioni si verificano soprattutto in persone italiane. Negli ultimi casi c'è stato un calo delle vaccinazioni soprattutto nelle fasce di popolazione con un livello di istruzione medio alta. Questo ci dice che la decrescita non è frutto di un atto di trascuratezza nei confronti dei figli ma, una scelta vera e propria basata su criteri a mio avviso non scientifici. Tutto questo determina l'incremento di soggetti suscettibili a malattie a trasmissione respiratoria perché la comunità non del tutto immunizzata". Le complicazioni del morbillo sono relativamente comuni e vanno da lievi, come la diarrea, a gravi, come la polmonite (o polmonite diretta virale o polmonite batterica secondaria), la bronchite (sia bronchite virale diretta o bronchite batterica secondaria), l'otite media, e con un tasso inferiore l'encefalite acuta e le ulcere corneali (che portano a cicatrici corneali). Attualmente l'88% della popolazione toscana è vaccinata per il morbillo. Una percentuale troppo bassa perché lo standard prevederebbe il raggiungimento del 95% dei cittadini. Chi invece accetta l'offerta vaccinale sono gli immigrati. "Proprio perché provenienti da luoghi dove le malattie infettive sono ancora molto presenti - conclude la dottoressa - accettano con grande disponibilità l'offerta vaccinale della Asl. Sia per loro stessi che per i bambini".

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