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Il nuovo dna dei servizi educativi. 96 insegnanti a lezione, Comune e Università: "Così guardiamo al futuro"

"La tradizione educativa di Arezzo è un qualcosa da preservare ma, allo stesso tempo, dobbiamo guardare al futuro". E' partendo dalla consapevolezza del grande patrimonio umano e professionale attivo sul territorio aretino che, l'assessore...

"La tradizione educativa di Arezzo è un qualcosa da preservare ma, allo stesso tempo, dobbiamo guardare al futuro".

E' partendo dalla consapevolezza del grande patrimonio umano e professionale attivo sul territorio aretino che, l'assessore comunale Lucia Tanti ha voluto raccontare quelli che sono i punti centrali del programma formativo per educatori e insegnanti elaborato con l'università cittadina.

“Infanzia 4.0 – Mission e identità professionale, pratiche educative”. Questo il titolo del progetto che chiamerà all'appello educatori, insegnanti, coordinatori dei servizi e della scuola dell’infanzia (0-6 anni). Un’iniziativa, proposta dal dipartimento aretino di Scienze della formazione, Scienze umane e della Comunicazione interculturale dell’Università di Siena, che nasce in risposta all’esigenza del Comune di Arezzo, assessorato alle politiche scolastiche, familiari, sociali e sanitarie, e della Conferenza Zonale aretina per l’educazione e l’istruzione di attivare percorsi di sviluppo professionale e organizzativo.

Il programma si articola in cinque workshop: il primo, “I servizi per l’infanzia. Mission e identità dei servizi educativi”, si è svolto il 17 marzo. Il 14 aprile è in programma “Dalle nostre pedagogie alla condivisione della nostra pedagogia”. Il 19 maggio “Le famiglie come co-progettatrici dei servizi”. Il 19 ottobre “Le differenze come contesti di apprendimento e di negoziazione. Approcci metodologici per le nuove sfide dell’inclusione”. Ultimo, il 16 novembre, “Le comunità professionali tra novizie ed esperte”. Il percorso formativo sarà concluso dal convegno internazionale “Le sfide dei servizi per l’infanzia. Comunità professionali e traiettorie di sviluppo”. Gli appuntamenti si svolgono tutti dalle 9 alle 13 e sono destinati all’intero personale educativo comunale e aperti anche a quello del sistema educativo integrato.

“Si tratta di un percorso formativo - ha spiegato l'assessore Tanti - che si basa su una forte alleanza tra amministrazione e università, con cui intendiamo, in particolare, ricostruire il nuovo dna dei servizi educativi della città, affrontando temi che non sono solo di tipo pedagogico ma anche sociologico. Utilizzando quindi il mondo degli educatori come un valido indicatore del rapporto tra scuola e società. Scuola che, in fondo, è un grande occhio all'interno delle nostre città, che vogliamo quindi ‘sfruttare’ come strumento educativo ma anche di tutela dei minori e dei valori fondanti la nostra comunità”.

Loretta Fabbri, direttore del dipartimento aretino di Scienze della formazione, Scienze umane e della Comunicazione interculturale dell'Università di Siena ha si: “si è creata una collaborazione tra università, come luogo di elaborazione del sapere, e amministrazione. Obiettivo di questo iter formativo è quello di avere indicazioni su come costruire nuove professionalità per i servizi educativi a partire dai saperi sedimentati, tematizzando le criticità e le potenzialità di una grande tradizione educativa. Si tratta, quindi, di un percorso molto concreto per realizzare insieme, attraverso un approccio esperenziale, una carta d'identità che dica quale è il progetto educativo cittadino e quale il modello che Arezzo è in grado di dare”.

Al percorso hanno aderito in 96 tra educatori, coordinatori e insegnanti provenienti da Arezzo e zona aretina.

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