rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità

Salva-Banche, a Roma il funerale del risparmio. Ristori agli azzerati? Dagli utili della bad bank

Risparmiatori azzerati di Arezzo e delle altre città si sono dati appuntamento a Roma sotto le finestre di Banca d'Italia. Con loro una bara simbolo amaro della funerale del risparmio. E' la manifestazione che celebra il primo anniversario del...

Risparmiatori azzerati di Arezzo e delle altre città si sono dati appuntamento a Roma sotto le finestre di Banca d'Italia. Con loro una bara simbolo amaro della funerale del risparmio. E' la manifestazione che celebra il primo anniversario del decreto Salva-Banche. "22 novembre 2015 scelte irresponsabili, 22 novembre 2016 danni irreparabili" si legge in uno degli striscioni portati in protesta. Ci sono un po' tutti coloro che hanno portato avanti la battaglia per i rimborsi durante tutto l'anno, la presidente delle Vittime del Salva-Banche Letizia Giorgianni con la portavoce Silvia Battistelli e il tecnico Alvise Aguti, ci sono gli esponenti delle associazioni di tutela dei consumatori Federconsumatori e Adusbef, c'è Vincenzo Lacroce dell'associazione Amici di Banca Etruria. In piazza anche gli esponenti politici come Daniele Pesco e Alessio Villarosa del Movimento Cinque Stelle, Maurizio Gasparri e Renato Brunetta di Forza Italia e Claudio Borghi della Lega Nord.


18salva-banche-roma2016La bara è stata depositata di fronte a palazzo Koch con sopra una serie di lumini accesi. Poi alle 15:00 una delegazione dell'associazione ha incontrato il braccio destro del governatore Ignazio Visco, il funzionario Gian Luca Trequattrini. Di fronte a lui una delegazione composta da Vincenzo Lacroce presidente dell'associazione Amici di Banca Etruria, Letizia Giorgianni e Alvise Aguti delle Vittime del Salva-Banche.

La delegazione ha richiesto a Banca d'Italia la massima attenzione nella ricerca di modalità di ristoro per gli azzerati. Trequattrini ha preso appunti sulle istanze avanzate, ponendosi come intermediario con lo stesso Visco e ribadendo la consapevolezza del problema, ma anche l'impossibilità di intercedere sulle good bank e sul possibile acquirente per ottenere dei ristori. Aguti in particolare ha ribadito però un aspetto non secondario e che fissa un nuovo punto di partenza: "Ho studiato il regolamento della Rev - ha spiegato Aguti - e da nessuna parte c'è scritto che è sottoposta a vincoli europei, per questo ho chiesto a loro che si trovino risorse per ristorare gli azzerati negli utili che potrà avere a fine anno la bad bank. Infatti le sofferenze sono state acquisiste valutandole il 22%, visti i valori di mercato che si aggirano sul 40% c'è da aspettarsi che ci siano utili nel primo bilancio della bad bank."


Alcuni commenti politici:


“Stare in piazza dalla parte dei risparmiatori oggi, come in tutta la vicenda del decreto ‘salva-banchieri’, significa tutelare gli interessi e la sovranità dei cittadini, garantita da una Costituzione che questo governo vuole massacrare”.

Lo dicono i parlamentari M5S che oggi erano presenti con una delegazione in Via Nazionale, a Roma, per la manifestazione dei piccoli investitori di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti, nel giorno del primo anniversario del decreto 22 novembre 2015.


“Rimborsi parziali e con il contagocce stanno arrivando solo per 4mila dei 130mila fregati, tra azionisti e obbligazionisti. I risarcimenti rischiano pure la beffa di un carico impositivo ad hoc. I fantomatici arbitrati sono al palo. E intanto la risoluzione si è rivelata un pasticcio che costa e costerà almeno 4-5 miliardi a tutti: banche, investitori e persino alla collettività attraverso l’erario, alla faccia di chi diceva che il principio del bail-in tutelerebbe le casse pubbliche”, insistono gli eletti Cinquestelle.

“Nel frattempo il governo, compresa la portata del pasticcio, continua a infilare qui e lì dei regalini da far approvare al Parlamento che rendano meno fallimentare l'operazione. E’ proprio di ieri - continua il M5S - la bocciatura di un emendamento alla legge di Bilancio che avrebbe potuto consentire alle quattro nuove banche, tre delle quali vanno fatte ‘digerire’ a Ubi, di salvare le deduzioni per accantonamenti di capitale, legati a crediti svalutati, anche a fronte di una loro eliminazione dal passivo patrimoniale. La norma, in pratica, sembrava far sì che questa cancellazione non generasse una sopravvenienza attiva e una plusvalenza, con conseguente maggiore tassazione”.

“Il decreto salva-banchieri è una catastrofe di cui ancora devono vedersi tutti gli effetti. L’esecutivo se ne assuma piena responsabilità. Il presidente del Consiglio accolga l’invito dei truffati e li incontri per ascoltare le loro voci. Da parte nostra - chiudono i parlamentari M5S - ci prepariamo a ristabilire la piena tutela costituzionale del risparmio”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Salva-Banche, a Roma il funerale del risparmio. Ristori agli azzerati? Dagli utili della bad bank

ArezzoNotizie è in caricamento