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Il Comune di Arezzo dismette Casa del Fascio e ex caserma Piave. Approvata variazione al bilancio

È stato l'assessore al bilancio Alberto Merelli a presentare all'assise la variazione al bilancio che contiene anche la previsione di ricorrere a nuovi mutui per 3.200.000 euro nel 2016

Tre nuovi immobili che il Comune vuole dismettere, mentre per l'area Pratacci c'è lo slittamento al 2016. Nel piano delle alienazioni finiscono così l'ex casa del Fascio che si trova a San Giuliano che è passata di proprietà dal demanio al Comune di Arezzo, così come un immobile a Rigutino e l'ex caserma Piave. È stato l'assessore al bilancio Alberto Merelli a presentare all'assise la variazione al bilancio che contiene anche la previsione di ricorrere a nuovi mutui per 3.200.000 euro nel 2016.

"In vista del piano degli investimenti appena approvato, ci sono delle modifiche nelle procedure di finanziamento delle opere pubbliche. La previsione dei mutui per il 2016 è di 3.200.000 euro: si riferiscono ai nuovi interventi come la ristrutturazione di immobili da adibire ad archivio storico, la rotatoria di Ponte a Chiani, le strutture per il polo del digitale, il restauro del bastione Belvedere e di parti della cinta muraria. In termini generali possiamo dire che non ci sono nuove risorse finanziarie utili per una politica di spesa da parte di questa amministrazione: leggeri incrementi li abbiamo dall'utile Coingas e dal recupero dell'evasione da Imu. Le uscite riguardano: la maggiore quota Iva e le utenze. L'unico intervento di spesa di una qualche rilevanza sono i 30.000 euro destinati agli eventi natalizi. Si tratta dunque di un assestamento funzionale all'attività ordinaria della nuova amministrazione, la progettualità politica è rinviata agli esercizi successivi. Fino al 2016 avremo comunque a che fare con il disavanzo 2014 anche se il 2015 dovrebbe essere l'ultimo in cui resteremo soggetti al patto di stabilità”.

Paolo Lepri (Movimento 5 Stelle):

“viene citato come dato le minori entrate da contravvenzioni: è dovuto a controlli ridotti da parte della PM o da una maggiore educazione stradale dei cittadini? La cifra relativa ai crediti esigibili e non riscossi è un altro motivo di preoccupazione. Il piano delle alienazioni: per alcuni immobili possiamo parlare di svendite che non fanno del bene a una comunità”.

Luciano Ralli (Pd):

“Questa variazione di bilancio non è di grande consistenza. Vuol dire che l'impostazione generale lasciata dalla precedente amministrazione non era poi così errata. Diciamo che se ci richiedete oggi un nostro contributo rispondo che lo abbiamo dato alcuni mesi fa. C'è poi un aspetto procedurale che necessita mettere in luce: l'assenza dei revisori dei conti. E questo mette in crisi le prerogative dei consiglieri. Potevamo essere informati di questo fatto che ci mette in una situazione spiacevole. Noi dobbiamo essere in grado di presentare degli emendamenti, con giorni di anticipo ma anche seduta stante e i nostri emendamenti devono essere vagliati nella loro legittimità. Non vogliamo certo bloccare un'amministrazione, da forza responsabile quale siamo, ma metteteci nella condizione di fare il nostro lavoro al servizio della città. È una cosa che riguarda non tanto la giunta ma il presidente dell'assise”.

Francesco Macrì (Fratelli d'Italia-Alleanza per Arezzo):

“È già la seconda o terza volta che questi signori mancano. Credo che il presidente del Consiglio Comunale debba agire senza timidezza dinanzi a questi professionisti che non possono appellarsi alla lettera di una legge che parla di 'possibilità' e non 'obbligo' di presenza. Se questi decidessero di non venire mai, cosa dovremmo fare? Dunque di questa situazione dovrebbe essere informato il prefetto e con un richiamo forte. Fino a chiedere le loro dimissioni. Piccoli mutui, piccole risorse da dismissione, i Comuni italiani come illustrato dall'assessore, non sono messi benissimo. Le politiche nazionali ai danni degli enti locali sono note, qualche margine dove possiamo trovarlo? Intanto nella riduzione dei compensi e dei numeri dei cda delle partecipate poi ci sono aziende da dismettere. C'è che questo Comune ha dei crediti esigibili che raggiungono cifre esagerate, facciamoci un approfondimento magari è così per le multe ma non per le tariffe scolastiche. Non mi pare opportuno che si regalino centinaia di migliaia di euro per la gestione di una bolletta come con Sei Toscana mentre l’alienazione della casa del fascio merita attenzione perché un immobile storico”.

Luca Stella (Forza Italia):

“Sei Toscana è un argomento che porteremo avanti, la gestione delle bollette sui rifiuti vorremmo farla senza ricorrere a un concessionario. Le tariffe non riscosse e il rapporto con Equitalia è un problema. Equitalia può anche contare su strumenti come la riscossione coattiva, è come dire più 'tranquilla'. Revisori dei conti: capisco come possa essere mortificante non poter presentare un emendamento in cui si crede, il problema delle prerogative dei consiglieri è dunque serio e va affrontato. Pure su questo ambito l'intento è di lavorare per giungere alla possibilità per tutti di presentare emendamenti in tempi congrui”.

Sull'assenza dei revisori dei conti è intervenuti lo stesso sindaco Ghinelli:

“Il 30 luglio ho scritto ai revisori dei conti per la loro assenza alla seduta di Consiglio Comunale del 24 luglio scorso e ho fatto notare la gravità di questo episodio raccomandandomi che non si ripetesse. Mi hanno risposto che il testo unico non prevede alcun obbligo e che l'opportunità di una loro presenza sarebbe stata valutata da loro stessi. Si dicevano addirittura sorpresi della mia lettera. Siccome la questione si è proposta anche oggi chiedo al presidente del Consiglio Comunale di intervenire presso la prefettura perché venga revocato l'incarico a questi tre”.

Alessio Mattesini, presidente del consiglio comunale si è preso l'impegno di portare la questione in prefettura:

“Porterò il problema in prefettura e vi terrò aggiornati – ha convenuto il presidente Alessio Mattesini – e lavoreremo anche sui tempi di presentazione degli emendamenti che è poi la vera questione sul tappeto”.

La delibera è stata approvata con 20 voti favorevoli e 9 contrari.

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