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Venerdì, 19 Aprile 2024
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I “cuccioli” di muflone  “riscaldano” il parco di Ranco Spinoso

Presto – la primavera è la stagione appunto  delle nascite -  arriveranno i piccoli  dei cervi e poi dei daini. Tutto ciò  fa  aumentare l’interesse per escursioni in questo ambiente, dove  la natura, nei suoi vari aspetti, consente di...

Presto – la primavera è la stagione appunto delle nascite - arriveranno i piccoli dei cervi e poi dei daini. Tutto ciò fa aumentare l’interesse per escursioni in questo ambiente, dove la natura, nei suoi vari aspetti, consente di immedesimarsi con essa.

“Amo Sestino”, che gestisce la struttura, registra una continuità, anzi un aumento di interesse per Ranco Spinoso. “Con la riapertura della stagione, in aprile, abbiamo avuto subito scuole, gruppi, visitatori di ogni tipo- raccontano il presidente Ricci e la guida ufficiale, Danilo, che è di casa tra gli animali. “Abbiamo rinnovato gli strumenti di comunicazione e siamo ormai un appuntamento fisso per lezioni di didattica per ogni tipo di scuola: da quelle dell’obbligo agli istituti superiori.”

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“Purtroppo - si sostiene – è difficile operare con l’Umbria e la stessa Toscana, per la lontananza. Ma da tutte le Marche, dalla Romagna continua un grande interesse per questo parco degli ungulati dell’Appennino”.

Il parco ormai è attrezzato per rispondere a più esigenze. Resta prioritario l’aspetto naturalistico: è un’aula a cielo aperto, dove il contatto con gli animali è vero e immediato. Un piccolo orto botanico avvia anche a lezioni più dettagliate. E una componente fondamentale è questa “terrazza” naturale, su tutta l’Italia centrale, che lancia gli sguardi sul Catria, sul Nerone, sul Subasio e.- nei giorni tersi – sulle vele che navigano in Adriatico. Alle spalle la mole del Sasso di Simone, che ammalia con la sua imponenza e le storie che riempiono la cultura locale.

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Nato anche per ricordare un gesto eroico – l’opera dell’elicotterista Vasco Lazzerini, tra i pionieri della protezione civile in Toscana - restano fondamentali due obiettivi: far conoscere gli animali e sensibilizzare i ragazzi alla comprensione di tematiche che riguardano l’ambiente e la natura”: temi oggi quantomai attuali, e che collimano con un ritorno di attenzione per il “Creato”, come problema universale.

Oltre alle scuole, il parco è ormai un appuntamento per famiglie e gruppi di vario genere, per giornate rilassanti, in una zona dove la sera si tocca davvero con mano il “parco delle stelle”, nella sua limpidezza adamantina. Qui il silenzio è di casa, rotto solo dal vento che si accapiglia con le fronde, e dagli squittii degli uccelli, come dal barrito degli ungulati e dal trotterellare dei caprioli.

Per Sestino Ranco Spinoso è una struttura fondamentale e ad essa si guarda per nuovi progetti non solo di mantenimento ma di valorizzazione, insieme alla Unione dei Comuni e alla Regione Toscana.

(Giancarlo Renzi)

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