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L'opera rivoluzionaria di Guido Monaco pubblicata grazie alla Fraternita dei Laici

Immagini e storia del "Micrologus", manoscritto immortale, saranno presentate domenica in una conferenza nel Palazzo della Fraternita con il Primo Rettore Pierluigi Rossi

Guido d’Arezzo porta il nome di Arezzo nel mondo da mille anni. Occorre creare un progetto culturale per recuperare appieno il ruolo storico e musicale del nostro concittadino. Il primo passo del progetto è stato rintracciare il più antico manoscritto del “Micrologus”, opera in cui Guido inventò e scrisse il suo innovativo metodo di insegnamento musicale. Guido, monaco benedettino, compose il suo manuale musicale nel Colle di Pionta con il Vescovo Teodaldo attorno al 1025.    

IL COLLE di PIONTA - IL COLLE DI GUIDO d’AREZZO                                                

Ancora oggi esistono i mosaici della antica Cattedrale di Arezzo nel Pionta dove Guido camminò e insegnò le note musicali. Sono custoditi nell’Oratorio di Santo Stefano sul Pionta. Guido, essendo monaco benedettino, portò il suo manoscritto all’Abate delle Sante Flora e Lucilla, abbazia ubicata sul colle di Olmo, dove ancora oggi sono presenti resti delle colonne e delle sue mura. L’Abate della abbazia di Arezzo inviò il libro così tanto innovativo al Papa e all’abbazia di Monte Cassino. La Biblioteca di Monte Cassino conserva ancora oggi il più antico "Micrologus" del mondo, quasi coevo di Guido d’Arezzo. Il Micrologus di Cassino è del secolo XI.

IMMAGINI DEL MICROLLOGUS e AREZZO CLASSICA

La Fraternita dei Laici, con il suo Primo Rettore Pier Luigi Rossi, ha contribuito alla sua pubblicazione. Immagini e storia di questa opera immortale saranno presentate in una conferenza domenica 11 novembre nel Palazzo della Fraternita in piazza Grande, ore 17.30, con ingresso libero. Il pomeriggio culturale in Fraternita sarà dedicato alla presentazione dei concerti musicali di “Arezzo Classica”. Nei prossimi mesi, in parallelo dei concerti di “Arezzo Classica”, sarà realizzato il progetto “Guido d'Arezzo: invector et magister musicae”, con la Fondazione Arezzo Cultura “Guido d’Arezzo” e con la CaMu, Casa della Musica di Arezzo. 

Guido d’Arezzo ricopre però un’importanza storica che va al di là dei contenuti prettamente musicali: fu uomo di chiesa, musicista, respirando la vivace cultura di un’Arezzo medievale quanto mai dinamica e aperta al futuro, sviluppò una didattica “moderna” che metteva al centro dell’insegnamento non più il maestro bensì l’allievo, dando a quest’ultimo gli strumenti per una crescita culturale quanto più possibile autonoma e personale. Guido d’Arezzo rappresenta la sintesi perfetta dei valori civili e artistici, un modello quanto mai attuale di impegno sociale e culturale rivolto alla collettività partendo dall’insegnamento musicale e spirituale.

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