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Giostra. Angiolo Checcacci lascia Sant'Andrea: "Tanta amarezza, me ne vado"

Ancora un addio in casa Sant'Andrea. A rassegnare le proprie dimissioni oggi è stato il preparatore e allenatore dei cavalieri biancoverdi Angiolo Checcacci. Continuano gli spostamenti all'interno del quartiere di via delle Gagliarde che nelle...

Ancora un addio in casa Sant'Andrea.

A rassegnare le proprie dimissioni oggi è stato il preparatore e allenatore dei cavalieri biancoverdi Angiolo Checcacci. Continuano gli spostamenti all'interno del quartiere di via delle Gagliarde che nelle ultime settimane è stato al centro dell'attenzione per le tante vicende che hanno riguardato i membri del consiglio direttivo e i nuovi arrivi. Tra questi c'è quello di Formelli che pochi giorni fa è stato indicato come il nuovo allenatore. Oggi, è il turno di Checcacci. Con una lettera indirizzata a tutto il popolo biancoverde l'ormai ex allenatore e preparatore atletico spiega le ragioni che lo hanno portato a prendere questa decisione. Caro popolo Biancoverde,

sono qui oggi a spiegarvi, con ancora delusione e amaro in bocca, le motivazioni delle mie dimissioni in qualità di istruttore equestre.

Come alcuni di voi sapranno, i miei disaccordi con il consiglio sono iniziati a febbraio, quando fu deciso, a mia insaputa, di allontanare dal quartiere il veterinario ufficiale, il Dr. Stefano Cavallini, senza valida motivazione. Nonostante i dissidi, per il bene dei miei allievi sono andato avanti adeguandomi alla decisione della maggioranza e continuando con passione e amore ad allenare i fantini addestrare i cavalli.

Dopo l’ultima sconfitta della Giostra di settembre, ho chiesto più volte di poter fare una riunione con tutto il gruppo tecnico e le alte cariche ma mi è stato negato fino a quando sono venuto a conoscenza, da stampa e tv locali, del fatto che le alte cariche sono andate cercare altre persone da altri quartieri per migliorare la squadra tecnica, o meglio, come dicono loro, sono andati alla ricerca di un istruttore di lancia.

Anche in questa decisione non sono stato sentito nonostante riguardasse me, mentre speravo e credevo che dopo 20 anni di sacrifici, duro lavoro e totale dedizione per questo quartiere fosse doveroso farmi partecipe di questa loro idea, che avrei potuto condividere o meno. Mi sono perciò trovato di fronte a decisioni già prese, articoli di giornali che dichiaravano l’entrata di un altro istruttore e intorno a me tutti che tacevano fino a quando non ho alzato la cornetta attraverso la quale mi è poi stato confermato il tutto.

Sono qui a dirvi che non è questo il quartiere che conosco, un quartiere che ammiravo, nel quale mi riconoscevo per valori e amicizie, il quartiere in cui ho cresciuto quelli che oggi sono i cavalieri biancoverdi e in cui ho portato la mia famiglia. La priorità delle alte cariche di oggi non sono quelle che io condivido e per le quali vale la pena fare sacrifici.

Dopo settimane di riflessione e dopo svariati incontri, mi sono reso conto che non c’è più quella fiducia, quel rispetto necessario tale da farmi rimanere ed abbassare ancora la testa accettando decisioni prese alle mie spalle.

Vorrei dire a tutti voi che leggete, di ricordarvi sempre che prima ancora di essere Rettori o Capitani o consiglieri o fantini o istruttori, siamo delle persone e come tali abbiamo dignità e onore. Per questo mi dimetto: per il rispetto della mia dignità e del mio onore.
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