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Laterina, Renicci, Oliveto e Poppi: i campi di detenzione dove vissero e morirono migliaia di uomini e donne

Nel territorio provinciale, tra il 1940 e il 1943, erano quattro i campi di prigionia attivi: Laterina, Renicci, Villa Ascensione e Villa Oliveto

Il 27 gennaio 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Quel giorno oggi è diventato il Giorno della Memoria. Una data scelta come simbolo della Shoah.

«La Repubblica italiana - si legge negli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000 - riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere»

Una data carica di significato anche per Arezzo visto che, nel territorio provinciale, tra il 1940 e il 1943, erano quattro i campi di prigionia attivi: Laterina, Renicci, Villa Ascensione e Villa Oliveto.

L'intervista completa ad Enzo Gradassi

Breve storia dei campi di detenzione dell'Aretino

PG 82 - Laterina

Entrato in funzione nel 1941 il campo è rimasto "in attività" sino al 1963. Quasi venti anni. In questo periodo la sua destinazione d'uso è stata rimodulata a seconda delle necessità del momento e del contesto storico. Dal 1941 al 1945 l'area, costruita su 15 ettari di terreno e idonea a ospitare fino a 10mila presenze, è stata abitata da prigionieri di guerra. Dal 1945 al '46 al suo interno sono stati internati civile ed ex fascisti. Dal 1948 al 1963 invece ha accolto i profughi provenienti dall’Istria e Venezia Giulia. Attualmente i capannoni che componevano il campo sono stati smantellati o destinati ad altro uso. Alcuni edifici sono ancora visibili ed hanno mantenuto quasi intatta la propria struttura. Il campo sorgeva dove oggi si trova la zona industriale di Laterina, tra la provinciale e l'Arno.

PG 97 - Renicci di Anghiari

Il 10 ottobre 1942 si registrano i primi arrivi nel campo di concentramento di Renicci, località situata nella campagna anghiarese vicino alla Motina. L'area ha ospitato per lo più da civili provenienti dalla Slovenia rastrellati e deportati da Lubiana.
17,5 ettari adibiti a campo di prigionia all'interno dei quali la costruzione degli edifici terminò nel 1943. Così come testimoniato dai racconti dell'epoca, nel campo vennero allestite delle tende dove trovavano riparo gli internati. Le condizioni di igiene e di salubrità dell'ambiente sono state la causa che ha visto, più che in altri campi di concentramento dell'aretino, un massiccio numero di morti. Circa 150 coloro che persero la vita durante la loro permanenza a Renicci a causa di malattie, malnutrizione e stenti. Molti di essi vennero sepolti nel cimitero di Micciano allora sotto la supervisione di don Giuliano Giglioni che si occupò anche di stilare un elenco dei deceduti. Questo permise ai parenti di recuperare le salme e riportarle in patria una volta terminata la guerra. Dopo la caduta del fascismo, vi furono trasferiti, dalle isole confinarie, gli anarchici che il governo Badoglio aveva promesso di restituire, come tutti i confinati, alla libertà.

PG 38 - Villa Ascensione Poppi

Costruita nel 1500 come convento per i frati Cappuccini, la struttura nel periodo della seconda guerra mondiale divenne campo di concentramento. Qui erano concentrati ufficiali prigionieri di guerra (americani, australiani, canadesi, indiani, inglesi, inglesi dei domini, neozelandesi, sudafricani). Aperto nel gennaio del 1942 aveva una capacità di accoglienza di 94 posti. Qui venivano radunati i prigionieri di guerra di grado superiore e in particolare, secondo alcuni documenti dell'epoca, ufficiali di nazionalità neozelandese. Il 31 marzo del 1943, vi vennero internati 114 prigionieri di guerra: 82 ufficiali superiori inglesi, 2 soldati canadesi, 2 sottufficiali australiani, un ufficiale e un sottufficiale canadesi, 7 sottufficiali neozelandesi, 2 ufficiali e 15 sottufficiali sudafricani bianchi, un ufficiale indiano e 2 americani.

Villa Oliveto - Civitella in Valdichiana

È l'unica struttura che non ha una numerazione. Inizialmente vi vennero trattenuti ebrei tedeschi, sudditi francesi, inglesi e polacchi e successivamente diventò campo di smistamento di gruppi familiari ebrei di nazionalità inglese provenienti dalla Libia. Dal giugno del 1942 gli internati isolati vennero trasferiti altrove e rimasero a Villa Oliveto solo i gruppi familiari libici. Il 5 febbraio 1944 tutti gli ebrei presenti furono prelevati dai tedeschi e trasferiti prima nel carcere di Firenze, quindi a Fossoli e infine a Bergen-Belsen, (il campo dove il 5 febbraio era morta Anna Frank) dove rimasero 4 mesi prima di essere liberati dall’esercito britannico. Il campo aveva una capienza di circa 70 posti, nel febbraio del 1941 erano presenti 64 internati, dei quali 30 ebrei e 34 ariani. Nell’agosto del 1941 gli internati erano 48, diventati 70 nel giugno 1942, scesi a 47 nel marzo 1943, e risaliti a 69 nell’agosto del 1943. Nel giugno 1944 il campo risultava ancora attivo con 14 internati.

Le immagini dei campi di detenzione presenti ad Arezzo

Oliveto, Laterina, Renicci e Villa Ascensione, i campi di detenzione aretini

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