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Gioco d'azzardo, raddoppia il numero delle donne con dipendenze. Gratta e vinci e slot le ossessioni

In dieci anni il loro numero è quasi raddoppiato. Gratta e vinci in primis, slot machine e bingo a seguire, rappresentano le loro dipendenze. Sono le donne "malate" di gioco d'azzardo. Nell'Aretino costituiscono il 20 per cento delle persone che...

In dieci anni il loro numero è quasi raddoppiato. Gratta e vinci in primis, slot machine e bingo a seguire, rappresentano le loro dipendenze. Sono le donne "malate" di gioco d'azzardo. Nell'Aretino costituiscono il 20 per cento delle persone che si sono rivolte al Sert per affrontare e vincere le loro dipendenze. Perché ormai "da qualche anno il gioco d’azzardo non è più solo maschile - spiega la Asl - Le donne giocano sempre di più, giocano in modo diverso dagli uomini ma la sofferenza che sta dietro la dipendenza è la stessa. Eppure solo una piccola percentuale arriva ai Servizi di cura".

I dati parlano chiaro: dal 2007, ovvero negli ultimi 10 anni, le persone seguite dal Serd sono state 318. Di queste 70 sono state donne. Se nel 2007 le donne giocatrici erano l'11% dell’utenza dipendente, oggi sono diventate il 20%. Quasi il doppio.

"Il profilo dei giocatori d'azzardo - spiega la Asl - ormai è se l'età media degli uomini è intorno ai 47 anni con alle spalle circa una decina di anni di gioco, le donne giocatrici hanno un’età media di circa 53 anni e per loro il gioco è iniziato circa tre anni prima. Questo evidenzia come le donne iniziano a giocare più tardi, ma sviluppano la dipendenza più rapidamente".

Come detto, il gioco privilegiato dalle donne è il gratta-e-vinci per circa il 40% del campione; ma circa il 20% di loro prediligono le slotmachine, a seguire il Bingo, il lotto e il win-for-life.

"Anche il significato che ha il gioco per i due sessi è differente - spiega la Asl - negli uomini è spesso legato alla ricerca dell’adrenalina, del rischio e delle sensazioni forti, nelle donne è motivato dal bisogno di fuggire emozioni e affetti negativi come l’ansia e la depressione, di combattere il vuoto e la solitudine, di colmare una perdita affettiva.

Si dice che per il gioco d’azzardo valga la doppia “esse”: Stimolo per gli uomini, Sollievo per le donne". Questo però vale in un primo momento, poi però, se il gioco diventa un a vera e propria dipendenza è necessario chiedere aiuto e intraprendere un percorso per uscire da questo tunnel. Il servizio dipendenze (Ser.d) di Arezzo organizza un corso contro la dipendenza da gioco d’azzardo. Partirà il prossimo mercoledì 15 marzo alle 17.30. L’incontro di gruppo è rivolto alle giocatrici, ai giocatori e ai loro familiari con lo scopo di accompagnarli in una riflessione sulla problematica e sulle dinamiche ad essa correlate e favorire l’accesso ai trattamenti multiprofessionali.

Il corso avrà una durata di due mesi con incontri settimanali tenuti dallo psicologo. Per informazioni è è possibile contattare il numero 0575-255943.

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