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Fraternita, un anno di lavori: la valorizzazione del Palazzo con un Museo. E tra le sale spunta il caffè culturale

Un anno fa l'insediamento del Magistrato. Oggi un primo bilancio delle attività della Fraternita dei Laici. E una proposta che può cambiare il volto di piazza Grande. Quella di realizzare all'interno di Palazzo di Fraternita un Museo che raccolga...

Un anno fa l'insediamento del Magistrato. Oggi un primo bilancio delle attività della Fraternita dei Laici. E una proposta che può cambiare il volto di piazza Grande. Quella di realizzare all'interno di Palazzo di Fraternita un Museo che raccolga parte delle opere dell'imponente patrimonio culturale dell'Ente e che ospiti anche un caffè culturale.

"I primi mesi sono stati di tipo conoscitivo, abbiamo iniziato con il prendere coscienza di quelli che sono i beni della Fraternita - spiega Daniela Galoppi, rettore con delega al patrimonio artistico e culturale - poi abbiamo subito iniziato alla valorizzazione del Palazzo. Un impegno che noi rettori abbiamo preso senza riceve compensi di nessun tipo, con la consapevolezza però di fare qualcosa di importante per Arezzo". In questo periodo stanno partendo i lavori all'Acquedotto Vasariano, il restauro della terrazza e, in accordo con la Soprintendenza il restauro della Madonna della Misericordia, affresco di Parri Spinelli. "Proprio la Madonna della Misericordia è il nostro simbolo, insieme alla Minerva".

Il prossimo passo è quello di creare un vero e proprio Museo della Fraternita dei Laici al primo piano del palazzo che si affaccia in piazza Grande. "Abbiamo lavorato molto per avere i requisiti giusti per chiedere il riconoscimento dalla Regione Toscana che ci permetterà anche di accedere ad una serie di finanziamenti. Il museo - spiega Galoppi - sorgerà nel piano nobile e vi saranno esposte le opere che fanno parte del patrimonio dell'Istituzione. In collaborazione con il Comune, che è il custode depositario, abbiamo inoltre richiesto alla Soprintendenza del Polo museale della Toscana la possibilità di ottenere la restituzione di alcune opere in un suo deposito e che attualmente sono conservate nel museo Archeologico, nel museo nazionale d'arte Medievale Moderna e anche nella sede del comune".

Un vero e proprio percorso espositivo - culturale pluridisciplinare, ma non solo. Sempre al primo piano - dove adesso ci sono gli uffici che verranno spostati al piano superiore - sorgerà un "caffè culturale": "Un luogo d'incontro dinamico - spiega Galoppi - dove potranno svolgersi eventi, come ad esempio presentazioni di libri o letture, e degustazioni olio, vino e degli altri prodotti delle Tenute di Fraternita." Un luogo ispirato alla Minerva ritratta nell'affresco all'ingresso del Palazzo. "Una donna forte, una guerriera - dice Galoppi - la cui figura oggi è attuale più che mai".

L'obiettivo appare chiaro dunque:"Realizzare un polo culturale che rafforzi l'identità storico artistica e culturale di Arezzo e far tornare Palazzo di Fraternita agli aretini, farlo tornare la loro casa - spiega Galoppi -. Il luogo dove ritrovarsi per gli eventi o dove semplicemente recarsi per salire sulla torre dell'orologio e ammirare un tramonto sui tetti della città".

E di riflesso, far tornare a pulsare il cuore di Arezzo: piazza Grande

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