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Il "forestale" non vedente che accudisce 40 alberi da frutto: la storia su Rai 2

Puntata speciale per Pasqua di "Sulla via di Damasco" dedicata a Romena. Il racconto di Wolfgang, da 28 anni anni nel cammino della comunità

Wolfgang è nato in Svizzera, in montagna, cresciuto da bambino nel verde, vicino ai boschi, sognava di diventare forestale. Ma una malattia genetica, pian piano e inesorabilmente, lo ha privato della vista. La sua "rinascita" è avvenuta grazie alla comunità di Romena ed è stata uno degli argomenti trattati dalla puntata di ieri, giorno di Pasqua, nella trasmissione di Rai Due "Sulla via di Damasco".

La trasmissione si è aperta e chiusa con la conduttrice, Eva Crosetta, a colloquio con don Luigi Verdi, fondatore e anima della Fraternità di Romena, in Casentino, ed ha avuto, come ospite, anche il cantautore Simone Cristicchi.

Un mandorlo piantato per un figlio morto

Don Luigi Verdi, il prete che dà speranza ai genitori che perdono un figlio

A Romena c'è un giardino speciale, in cui vengono piantati mandorli dai genitori che hanno perduto un figlio. E nel corso della puntata sono andati in onda i toccanti racconti di alcuni di questi genitori, che sono riusciti a ritrovare se stessi dopo un grande lutto. "Il mantello del lutto ci soffoca", ha detto uno dei padri testimoni "ma noi dobbiamo accorgerci della bellezza intorno. La bellezza entra dentro di noi".

La storia del forestale Wolfgang Fasser

Spazio poi a Wolgang Fasser, il "forestale" non vedente che ha raccontato la sua persona rinascita.

Non ho mai permesso alla mia disabilità di essere qualcosa che mi definiva, oltre a questi occhi ciechi - ha detto - sono Wolfgang. Ho avuto una vita bella, gratificante: non vedere è solo una piccola parte della nostra esistenza. Da 28 anni sono nel cammino di Romena e mi sono stati affidati 40 alberi da frutta: finalmente faccio il forestale, insieme ad altre persone. Non rifiuto il fatto di essere cieco, mi sono organizzato con bastone, cane guida e computer parlante. Ma ho sempre rifiutato di smettere di guardare, perché una persona può guardare pur senza vedere. Se è intrappolata  nel buio, non deve smettere di guardare perché troverà una via d'uscita: non vedere non è un buon motivo per disperare. 

La puntata integrale

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