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Piano mobilità. Gli Amici della bicicletta: "Traguardo notevole ma servono revisioni sostanziali"

Il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) è stato approvato in consiglio comunale lo scorso 26 settembre.

"Gli Amici della Bici di Fiab Arezzo si augurano future e sostanziali revisioni del piano della mobilità sostenibile (Pums)".

E lo fanno subito dopo l'approvazione di quell’agognato documento, presentato in una prima stesura il 2 agosto dell'anno scorso, che avrà il compito di regolare la mobilità e il traffico all’interno della città.
Così come previsto dalle procedure di legge, il Pums è rimasto consultabile per mesi in modo che cittadini, associazioni e realtà istituzionali potessero prenderne visione e presentare delle osservazioni e delle proposte integrative.
Poi il 26 settembre scorso, rivisto e corretto, è stato approvato con 18 voti favorevoli e 5 astenuti dall'assise cittadina.

Piano urbano della mobilità sostenibile: linee guida per una città che guarda al futuro

Fiab è stata tra i partecipanti più attenti e critici ed ha avanzato numerose idee mirare al contenimento del traffico privato, alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e, ovviamente, al miglioramento della mobilità su due ruote.

"Il Pums - sottolineano da Fiab - è uno strumento fondamentale per la qualità della vita nella nostra città. Anche dal punto di vista politico è un traguardo di notevole rilievo, Arezzo è il secondo comune in Toscana ad averlo approvato”.

Dunque un passo in avanti verso il riordino della mobilità e dei trasporti. Ma in quale direzione?

Secondo quanto sottolineato dal vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini il Pums sarebbe "coerente con il nostro piano triennale delle opere pubbliche e in grado di individuare interventi di carattere infrastrutturale di breve-medio termine, significativi per il miglioramento dell’accessibilità e della fluidità della rete viaria al servizio della città, e attraverso il Biciplan quelli fondamentali per promuovere e sviluppare la ‘mobilità dolce’, quali un deciso potenziamento della rete ciclabile e la realizzazione di zone 30 nei principali quartieri cittadini. Con il Pums siamo in grado di sfruttare una finestra, resa disponibile dalla Regione, per ottenere importanti finanziamenti entro il 30 novembre”. 

Tra le priorità, così come ricordato dall'amministrazione, ci sono il trasporto pubblico locale, la sosta, l’evoluzione del sistema di controllo e gestione della Ztl, la sicurezza stradale, infomobilità, grandi infrastrutture stradali nazionali e regionali, la stazione alta velocità, le emissioni in atmosfera.

“Vogliamo rispondere  – ha sottolineato Gamurrini – alle esigenze della popolazione: miglioramento della qualità dell’aria, riduzione dell’inquinamento acustico, riduzione della pericolosità delle strade, riduzione dei costi della mobilità. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, le strategie di intervento prevedono la creazione di linee circolari ad alta frequenza a servizio delle aree centrali e di stazione, ospedale, università, parcheggi di cintura. Linee di adduzione alla rete ad alta frequenza provenienti dai quartieri periferici e dalle frazioni, con percorsi ‘radiali’, ossia interrotti in centro città nella zona della stazione, e non più ‘diametrali’, con consistente riduzione delle lunghezze. Introduzione del cadenzamento, il servizio a frequenza, come criterio base su tutte le linee eccetto quelle a servizio delle frazioni del territorio comunale a domanda debole per le quali è previsto un numero minimo di collegamenti giornalieri con la città”.

Dunque tutto bene? Lieto fine?
Non del tutto. E’ infatti la Federazione italiana amici della bicicletta di Arezzo che, dopo aver preso visione del Pums e dopo aver partecipato ai tavoli tematici di confronto, si è detta soddisfatta solo a metà.


"La stesura originaria deliberata dalla giunta comunale il 2 agosto 2018 e le successive modifiche dopo la consultazione del 29 marzo 2019 rispetta solo in parte lo spirito della normativa nazionale relativi alla redazione del Biciplan. Nella revisione sono state accolte solo alcune delle proposte di Fiab. Il Pums approvato, inoltre, appare ininfluente a disincentivare l’uso dell’auto privata a favore del trasporto pubblico, già pesantemente compromesso dalle scarse risorse disponibili per sostenerlo.
 
Sul versante tempi e risorse finanziarie, ll Pums, con il suo biciplan, uniti al piano triennale delle opere pubbliche sono notevolmente sbilanciati verso la mobilità motorizzata e privata. Le somme stanziate per il biciplan approvato sono nettamente inferiori a quelle per la mobilità inquinante e pericolosa per i ciclisti, i pedoni e i cittadini tutti. I tempi previsti per gli interventi sono di cinque-dieci anni, ma inquinamento e cambiamenti climatici impongono tempi rapidi per la realizzazione di strutture che aiutino i cittadini a fare scelte di mobilità sostenibile che comprendano anche la bicicletta e i percorsi a piedi.
 
Gli Amici della Bici di Fiab Arezzo si augurano future e sostanziali revisioni del Pums nel senso delle osservazioni e proposte a suo tempo presentate (piste lungo le direttrici principali di ingresso in città dirette e sicure, rete secondaria che unisce varie parti della città e le zone 30, rete di via verdi, interventi di moderazione del traffico e divieto dello stesso agli ingressi delle scuole, integrazione fra mobilità ciclistica e trasporto pubblico urbano, rastrelliere europee a prova di furto, bicibus e pedibus per scolari e studenti, promozione ed educazione della mobilità sostenibile) tese a modificare, in tempi molto brevi ed ecologicamente adeguato il modo di muoversi dei cittadini".

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