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2 giugno, sindacati: "No alle aperture dei negozi anche in questa festa"

Negozi aperti anche per le feste: i sindacati dicono di no. Dopo gli scioperi dello scorso aprile, in vista delle festività pasquali, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana dichiarano l'astensione dal lavoro e lo sciopero per l’intera...

Negozi aperti anche per le feste: i sindacati dicono di no. Dopo gli scioperi dello scorso aprile, in vista delle festività pasquali, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana dichiarano l'astensione dal lavoro e lo sciopero per l’intera giornata del 2 giugno.

Anche per una festività importante come il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana - si legge in una nota -, la maggioranza delle attività commerciali starà aperta, anche in Toscana, con poche eccezioni, tra cui parte della Cooperazione. Non è accettabile. La Festa della Repubblica è il simbolo unificante e di riconoscimento per tutti i cittadini del nostro Paese e non va sacrificata sull’altare del consumo! Chiediamo a politici, deputati, senatori ed amministratori pubblici di adoperarsi perché in Parlamento venga approvata la modifica della Legge Monti sulla liberalizzazione degli orari e delle aperture commerciali.

Filcams, Fisascat e Uiltucs regionali ribadiscono così la loro contrarietà alle aperture dei negozi per le festività civili e religiose e chiedono il rispetto del significato e del valore sociale che queste festività rappresentano per la comunità.

Ma cosa succede nell'Aretino, dove i lavoratori del settore sono migliaia? "La situazione è molto simile a quella nazionale - spiega Marco Bendoni, Cgil - ormai, fatta eccezione forse per pochi piccoli negozi e per Unicoop Firenze che ha preso una posizione importante, gli altri punti vendita e la grande distribuzione alzano le saracinesche sempre. Ma queste aperture non sono giustificate da aumenti di consumi: le vendite non sono aumentate, sono solo cambiati i giorni di affluenza". In altri termini, se prima gli aretini andavano a fare acquisti durante la settimana, adesso, gli stessi acquisti, li fanno la domenica e nei giorni di festa. "Per questo - spiega Bendoni - stiamo cercando di sensibilizzare gli aretini a non fare shopping in questi giorni di festa. Quella italiana è una situazione unica in Europa, dove durante le festività non ci sono tutte queste aperture".

" La completa liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali e festive non ha portato nessun aumento dei consumi e tanto meno dell’occupazione - ribadiscono in una nota le tre sigle sindacali -. Anzi, sono solo peggiorate le condizioni di lavoro, gli orari, la vita delle lavoratrici e dei lavoratori ed è aumentata la precarietà. No al sempre aperto! No al lavoro nelle Feste! Vogliamo piuttosto città più vivibili, all’insegna della cultura. Vogliamo la difesa degli spazi personali e collettivi per gli affetti e la socialità".

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