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Fauna selvatica, la mostra in Provincia non più "permanente"? Intervista con Grazia Frappi

Dal cinghiale alla lince, dal lupo alla cicogna. Ci sono oltre 600 specie animali tipiche del nostro territorio all'interno della Mostra Permanente della Fauna Selvatica che si trova nel palazzo della Provincia di Arezzo. Gli animali sono...

Dal cinghiale alla lince, dal lupo alla cicogna. Ci sono oltre 600 specie animali tipiche del nostro territorio all'interno della Mostra Permanente della Fauna Selvatica che si trova nel palazzo della Provincia di Arezzo. Gli animali sono perfettamente conservati, mai uccisi per essere messi in mostra, ma carcasse recuperate di solito dalla polizia provinciale nel corso degli anni di lavoro, a volte segnalate dai cittadini e rese immortali dal lavoro certosino, quasi scientifico di Vinicio Grandini uno degli ultimi tassidermisti rimasti attivi.

Adesso la parola Permanente non sembra la più adatta perché con la riforma dell'ente, la mostra rischia fortemente la chiusura. Tutto il personale provinciale che finora se ne è occupato ed in primis Grazia Frappi sono in fase di trasferimento ad uffici di competenza regionale.

Proprio con lei siamo andati alla scoperta di tutte le curiosità presenti all'interno della mostra, visitata di solito da molte scolaresche, ma anche luogo di ricerca scientifica, di cultura. Nel video anche il suo appello per il futuro di questa mostra:

"Questa mostra è aperta dal 2007, contiene circa 600 specie animali, molti dei quali uccelli, ma ci sono anche mammiferi. Nonostante il prodigarsi del presidente Vasai e del segretario generale Chianucci, rischia di chiudere perché tutti noi siamo trasferiti agli uffici della Regione. Spero che questo luogo non venga smantellato, perché è un luogo di cultura dove si sempre fatto didattica gratuita per le scuole, ma anche approfondimenti scientifici, viene inoltre aperto ogni prima domenica del mese, in occasione della Fiera Antiquaria, per farlo conoscere anche ai visitatori che vengono da fuori Arezzo."

Insomma, un messaggio chiaro per le istituzioni da parte di Grazia, perché questo patrimonio, che consente di fare didattica gratuita alle scuole, non venga disperso "a chi arriverà dopo di noi chiedo di farlo vivere, perché ha ancora molto da dare."

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