rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità

"Sotto sfratto con una bimba gravemente disabile: impossibile trovare una casa in affitto". L'appello alle istituzioni

La storia di una giovane famiglia: lui 30enne, lei 32enne, cittadini italiani, con tre figli piccoli dei quali una bimba di un anno, nata prematura e con gravi disabilità

L'ufficiale giudiziario ha bussato alla loro porta questa mattina per la seconda volta. È stato l'ultimo avviso, poi a maggio una giovane coppia, con tre bimbi piccoli - di cui l'ultima di solo un anno con una grave disabilità - rischia di essere sfrattata. "Cerchiamo una casa in affitto da mesi - racconta il padre 30enne - ma non riusciamo a trovare nulla. Non possiamo restare qui, i proprietari hanno bisogno dell'abitazione e non li biasimo. Ma non riusciamo a trovare una soluzione. Faccio perciò appello alle istituzioni, al Comune, possibile che nessuno possa aiutarci?".

La storia della giovane famiglia

Fino a circa due anni fa andava tutto bene. Lui 30enne, lei 32enne, avevano entrambi un lavoro e vedevano crescere con gioia la loro giovane famiglia. "Eravamo sereni. Poi è successo l'imprevedibile. Prima mia moglie ha perso l'impiego: lavorava in una cooperativa, ma non appena ha comunicato che attendeva il secondo figlio è stata licenziata. Poi è arrivata la nostra terza bambina". La coppia e i fratellini erano pronti ad accogliere la piccola di casa con l'entusiasmo e la gioia che accompagna i lieti eventi. "Invece - racconta la mamma - la nostra bimba è nata di sole 23 settimane. Il parto è avvenuto all'ospedale Le Scotte di Siena, dove la piccola è rimasta in terapia intensiva di terzo grado dall'11 marzo, quando è nata al 26 giugno del 2023. Era intubata e noi facevamo la spola tra Arezzo, dove ci aspettavano i nostri bambini, e Siena. Poi da giugno a ottobre è stata ricoverata a Firenze, all'ospedale Meyer. Ogni tanto i medici ci chiamavano spiegandoci che la situazione si era complicata ulteriormente, che le potevano rimanere poche ore di vita.  Lei però ha combattuto sempre e nonostante le enormi difficoltà il 30 ottobre è entrata per la prima volta nella nostra casa. Adesso è qui, con noi, tra le nostre braccia". 

La bambina pochi giorni dopo la nascita ha avuto un'emorragia cerebrale che ha causato danni importanti. "È stata operata 18 volte in questo anno - spiegano i genitori -, adesso ha una valvola nella testa per drenare i liquidi in eccesso ed è ipovedente. È attaccata 24 ore su 24 all'ossigeno e dobbiamo stare sempre all'erta, giorno e notte, per controllare che respiri bene. Tre volte alla settimana deve andare all'ospedale San Donato per le fisioterapie. La situazione è davvero complicata". 

Un dramma che ha travolto la giovane famiglia. La mamma non ha più potuto cercare un impiego: si dedica alla bimba e agli altri due piccoli. Il padre lavora e quando è a casa aiuta la moglie. "Prima la perdita del lavoro di mia moglie poi la difficile situazione con la bambina ci ha portato a saltare i pagamenti dell'affitto. D'altra parte come dovevo fare? - dice il padre - Nel periodo in cui abbiamo fatto la spola a Siena abbiamo speso fino a 900 euro di carburante al mese. Al lavoro ho dovuto chiedere tanti permessi per aiutare mia moglie e per accudire i miei bambini. Nel periodo più difficile, in cui ho dovuto chiedere congedi per problemi familiari, il mio stipendio è arrivato a sole 300 euro. E poi ci sono le bollette: ad esempio, il macchinario per l'ossigeno deve restare acceso giorno e notte. Sapete a quanto ammonta la bolletta dell'energia elettrica in scadenza? 1200 euro". 

Oggi le cose vanno un po' meglio: "Ci siamo rivolti ai servizi sociali - spiegano - ci aiutano nel pagamento di alcune utenze e abbiamo avuto un po' di sostegno per le rette dell'asilo del bambino. Mia moglie ha chiesto e ottenuto l'assegno di assistenza per la piccola. Così abbiamo potuto tirare un po' il fiato".

Lo sfratto e la ricerca di una casa

Ma resta il problema della casa. Lo sfratto è esecutivo: l'ufficiale giudiziario per due volte si è recato nell'abitazione. La prossima visita è prevista per il 28 maggio. 

"Ho proposto al proprietario di saldare parte del debito e continuare a pagare l'affitto con una quota un po' più bassa ma costante. Purtroppo però ha bisogno dell'appartamento e noi dobbiamo andare via. Ma dove? Anche se adesso potrei pagare un affitto, non troviamo nessuna abitazione. Sembra assurdo, ma quando dico che ho tre bambini, tutte le porte si chiudono. Abbiamo partecipato al bando per l'emergenza abitativa lo scorso luglio: nonostante la nostra situazione siamo arrivati 38esimi, ovvero quasi in fondo alla graduatoria, perché io ho un lavoro. E a questo punto possono volerci anni a trovare un alloggio popolare. I servizi sociali ci hanno proposto recentemente un albergo: ma la bambina non può essere spostata in questo modo. Gli stessi medici della Asl lo hanno certificato: basti pensare che ogni volta che andiamo al San Donato non possiamo trasportarla in auto, ma dobbiamo chiamare un'ambulanza. E noi siamo affranti: possibile che non esista una soluzione e che le istituzioni non possano aiutare in altro modo una famiglia, come la nostra, in difficoltà?".

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

ArezzoNotizie è in caricamento