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Faltona di Talla, grande festa a casa Mugnai per i 100 anni di Severino

Grande festa a casa Mugnai a Faltona, località del comune di Talla, per i cento anni di Severino Mugnai, nato il 5 ottobre 1915, festeggiato lunedì da parenti e amici in un giorno così speciale. Anche il Sindaco di Talla Eleonora Ducci...

Grande festa a casa Mugnai a Faltona, località del comune di Talla, per i cento anni di Severino Mugnai, nato il 5 ottobre 1915, festeggiato lunedì da parenti e amici in un giorno così speciale. Anche il Sindaco di Talla Eleonora Ducci, accompagnata dai consiglieri Giacomo Gentili e Stefano Baglioni, ha fatto visita al centenario donandogli a nome dell’Amministrazione Comunale una targa a ricordo di questo importante traguardo raggiunto.

Severino Mugnai, nato a Castelnuovo, pochi km da Faltona, ha passato su queste montagne tutta la sua vita, lavorando come coltivatore diretto. Ultimo di tre fratelli, non si è mai sposato e non ha avuto figli, ma ha il conforto di una numerosa discendenza di nipoti e pronipoti con i quali convive. Ancora in gamba e autosufficiente, Severino si lascia andare al racconto dei suoi ricordi belli e brutti, soprattutto fra questi ultimi i sei anni di guerra spesi fra l’Africa e l’Inghilterra, nel secondo conflitto mondiale. Partito per la Libia non ancora venticinquenne, il Mugnai fu poi in Egitto e in Sudafrica, prigioniero degli inglesi. Proprio in Gran Bretagna passò l’ultima fase di quel periodo, ritornando finalmente a casa nel 1946 dopo un viaggio estenuante su un carro bestiame. “Ho girato mezzo mondo – dice oggi ironizzando – ho fatto anche il viaggio di nozze senza aver preso moglie”.

Alcuni ricordi precisi non lo hanno più abbandonato: dall’incontro casuale in Egitto col fratello Ugo, anche lui prigioniero poi spedito in India (i due fecero entrambi ritorno a Faltona dopo molti anni e mille peripezie) a quel 28 giugno del 1940, giorno che sarebbe passato alla storia. Sotto i suoi occhi di sentinella a un deposito dell’aeronautica di Tobruk in Libia, vide cadere il trimotore SM79 I-MANU (lui ovviamente dice “l’apparecchio”…) di Italo Balbo, scambiato dalla contraerea di terra e dell'incrociatore italiano “San Giorgio” per un bombardiere britannico e abbattuto mentre era in fase di atterraggio, anche se non è mai tramontata l’ipotesi del complotto fascista contro un personaggio scomodo, che non voleva la guerra. Chissà se, dopo 75 anni, Severino sarà l’ultimo testimone oculare di quell’evento storico. Gli occhi di Severino si inumidiscono un po’ mentre il gruppo dei festeggianti intona canti di auguri e batte le mani, ma la vivacità del suo sguardo lascia spazio all’auspicio che di giorni così, Severino possa viverne ancora tanti.

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