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L’eredità dell’archeologo Gian Francesco Gamurrini. Un convegno ad Arezzo

Dal 4 al 6 dicembre per il centenario dalla morte. Il vicepresidente del consiglio regionale, Casucci: “Soddisfatto che sia stato inserito nelle celebrazioni delle personalità storiche della Toscana”

A cento anni dalla sua morte, Arezzo omaggia Gian Francesco Gamurrini (1835-1923), nel convegno internazionale di studi L’archeologo e la sua eredità a 100 anni dalla morte, a lui dedicato, che si terrà nella città toscana dal 4 al 6 dicembre alla Casa Petrarca e al Museo Archeologico Nazionale. L’evento, organizzato dall’Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze di Arezzo e che si inserisce nel programma delle celebrazioni delle personalità storiche della Toscana, ai sensi della legge regionale 46/2015, è stato presentato questa mattina (lunedì 13 novembre) nel Media Center Sassoli di palazzo del Pegaso.

“Sono molto soddisfatto che la figura di Gian Francesco Gamurrini, uomo di cultura aretino di grande spessore, sia stato inserito nelle celebrazioni delle personalità storiche toscane”, ha affermato il vicepresidente Marco Casucci, che ne ha ripercorso la biografia ricordando gli incarichi da lui ricoperti, tra cui quello di rettore della Fraternità dei Laici di Arezzo e di presidente dell'Accademia Petrarca. “Gamurrini è stato anche il pioniere della tutela dei beni archeologici quando ancora non c’era una legge organica in materia e un precursore della Toscana diffusa, tema a cui noi, in questa consiliatura siamo molto sensibili, in quanto preconizzava la creazione di musei per le comunità locali che potessero essere d’aiuto per ritessere la storia”.

Gamurrini fu uno dei massimi archeologi, etruscologi ed epigrafisti del periodo a cavallo tra XIX e XX secolo; rivestì importanti cariche a livello cittadino, regionale e statale; fu membro del prestigioso Istituto di Corrispondenza Archeologica di Roma e Accademico dei Lincei; ebbe relazioni con i più importanti studiosi italiani e stranieri di antichità etrusche e romane.

Il presidente dell'Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze di Arezzo Giulio Firpo ha parlato del convegno come un omaggio dovuto a Gamurrini: “Prima di tutto per la grandezza del personaggio, uno dei più importanti uomini di cultura aretini a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo: un grande archeologo, etruscologo, epigrafista a livello nazionale e internazionale, che all'età di soli 27 anni fu chiamato a lavorare all'Istituto di Corrispondenza Archeologica di Roma, gestito dall'impero prussiano, tra i massimi riferimenti per la storia antica e per l'archeologia mondiali. Inoltre l'Accademia non poteva esimersi dal celebrare questa ricorrenza perché Gamurrini ne è stato presidente per 38 anni fino alla morte, traghettandola, con accortezza e saggezza, dal periodo che ha preceduto la prima guerra mondiale fino al difficilissimo secondo dopoguerra”. Firpo ha poi ricordato il progetto di digitalizzazione dell’archivio Gamurrini, “che diventerà patrimonio stabile della città”.

Il convegno si aprirà il 4 dicembre alle 14 alla Casa Petrarca con i saluti istituzionali del vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci e con l’introduzione di Giuseppe Sassatelli dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici. Esso si prefigge due obiettivi principali: da una parte delineare il profilo scientifico dello studioso tra ricerca e attività militante nell’ambito della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale, dall’altra cogliere la sua eredità nella ricerca archeologica e storica tra Ottocento e Novecento. Nei tre giorni che vedranno interventi di accademici e esponenti del mondo culturale, il convegno si articolerà nelle seguenti sessioni: ‘Gamurrini e le istituzioni di Arezzo’; ‘L’archivio Gamurrini: progetto di digitalizzazione’; ‘La cultura materiale’; ‘Le ricerche sul campo tra Arezzo e Chiusi’; ‘Epigrafia etrusca e latina’. 

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