La storia di Ema, il pesciolino rosso e il toccante racconto di Gianpietro

Si può rinascere anche dai dolori più grandi e profondi. Papà Gianpietro si racconta a Castiglion Fibocchi in una sala gremita da giovani adolescenti, ma soprattutto da genitori. Un incontro confronto genitori figli organizzato dal Comune di Castiglion Fibocchi in collaborazione con l’associazione giovanile Ottava Torre. Era l’anno 2013 quando Emanuele, figlio di Gianpietro, perde la vita buttandosi in un fiume dopo aver assunto una pasticca di LSD ad una festa. Quando Gianpietro si trova lungo quel fiume nello stesso punto da dove si è buttato il figlio pensa di farlo anche lui. Poi però decide diversamente e fonda l’associazione Ema il Pesciolino Rosso con la quale gira tutta l’Italia nelle scuole, nelle parrocchie, nei piccoli comuni a raccontare come si rinasce dal dolore. Come ci sia sempre una possibilità di scelta, quella scelta che invece a Emanuele quella sera portò alla morte. E parla agli adolescenti presenti esortandoli a sbagliare, a non temere e ai genitori invitandoli e mettersi in discussione ad aspettare i tempi dei propri figli, a ricercare la serenità.

"C’è una fascia di età che va dai 12 anni ai 19 che ci sfugge - afferma Rachele Bruschi assessore alle politiche giovanili - e un’amministrazione attenta, soprattutto in una piccola realtà, ha il dovere morale di non voltarsi dall’altra parte, ma di mandare un messaggio di ascolto, dialogo, condivisione".

La serata si è conclusa con i ringraziamenti del sindaco Marco Ermini, visibilmente commosso, e con gli abbracci a papà Gianpietro dei giovani presenti e dei genitori.