rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Attualità

Eleganza e la terra d'Arezzo nell'anima, i vini del Borro alla Tagliatella

Dalla tradizione popolare a piatti ricercati, da vini dal carattere internazionale a prodotti più marcati territorialmente. Un ristorante – la Tagliatella - e una cantina – Il Borro - in continua evoluzione, la terra d'Arezzo nell'anima, rivelata...

Dalla tradizione popolare a piatti ricercati, da vini dal carattere internazionale a prodotti più marcati territorialmente. Un ristorante – la Tagliatella - e una cantina – Il Borro - in continua evoluzione, la terra d'Arezzo nell'anima, rivelata tra pennellate creative ed equilibrata eleganza. La possibilità di perdersi e ritrovarsi nel gusto di assaggi (e sorsi) di qualità nel terzo evento di “A cena con il produttore”, il circuito promosso dalla Strada del Vino Terre d'Arezzo che abbina ad appuntamenti gastronomici nei migliori locali della provincia, la possibilità di incontrare il produttore dei vini proposti a tavola. La serata è in programma giovedì 28 gennaio alla Tagliatella di Arezzo (prezzo 30 euro), in viale Giotto 45. Ad esaltare i manicaretti della chef Cristina Raffaelli, saranno tre vini della Tenuta Il Borro di San Giustino Valdarno - proprietà Ferragamo e fama planetaria -, una delle cantine vanto di Arezzo:
- Lamelle Igt Toscana Bianco

- Polissena Igt Toscana Rosso

- Borro Igt Toscana Rosso

Menù


Antipasto
Millefoglie di baccalà mantecato e polenta

Primo
Maltagliati di farro in crema di ceci fiorentini al profumo di rosmarino

Secondo
Coniglio farcito alle erbe aromatiche e carciofi

Dolce
Tortino di mele e pere con zabaione aromatizzato al vinsanto
tagliatella1Il ristorante La Tagliatella
Regno di una cucina appassionata, innamorata di Arezzo e mai banale, La Tagliatella è uno dei simboli della ristorazione aretina e - negli ultimi anni – luogo d'elezione per gli appassionati di vino, grazie alla presenza di un'illuminata guida quale Cristiano Cini, 20 anni nell'Associazione italiana sommelier, tre volte vice campione italiano, campione toscano e campione italiano nella categoria sangiovese. Le origini del ristorante sono antichissime, quando in via Montetini – nel 1932 – nacque “Da Culino”, una bettola come era uso all'epoca. Un luogo dove poter bere e accompagnare le bevute da piatti caldi. Il nome derivava dal proprietario, avo di Cristiano, particolarmente fortunato a carte. Un filo conduttore lega l'originaria bettola al ristorante di oggi, passando per la trasformazione in osteria e trattoria, con spostamenti al Gioco del Pallone, fino all'attuale sede in via Giotto, dove ha preso il nome attuale. Sempre i parenti di Cristiano al timone, dal tempo della bisnonna Caterina e della nonna Piera a oggi: dove in cucina c'è la mamma di Cristiano, Cristina, e in sala, oltre a Cristiano, la sorella Caterina (in pista dal 2010) e un altro sommelier, Matteo. Il ristorante attuale è nato nel 1961, nei primi anni '70 le redini della cucina sono state prese da Cristina Raffaelli. Una temporanea chiusura tra l'83 e il '90. Poi la riapertura con un 18enne Cristiano Cini già in prima linea. All'interno, predilezione per materie prime del territorio (patate, fagioli zolfini, chianina) e piatti della tradizione (grifi, trippa...) e altri proposti in chiave moderna. La carta dei vini, sempre in evoluzione, è varia, intrigante. Dai giganti della Toscana e d'Italia (e del mondo), fino a perle selezionate di piccoli produttori: una continua ricerca. Cosa aspettarsi dalla serata? “Scommetto molto sul millefoglie di baccalà, un piatto apprezzatissimo. E, personalmente, il coniglio: sapori forti eppure grande finezza

borro1Tenuta Il Borro
“Il Borro è un'oasi di verde bellissima. Il vino ha uno stile inconfondibile che, nel tempo, ha mutato impronta, alla ricerca di una territorialità più marcata, dopo le prime uscite con vini dal carattere maggiormente internazionale. La costante del Borro è l'eleganza, oggi declinata in una veste in cui è più netta l'idea di Toscana, di Valdarno Superiore”, parola di Cristiano Cini.
Il Borro è un borgo medievale recuperato ai piedi del Pratomagno, un affresco storico, con le impronte delle famiglie dei Pazzi, dei Medici e dei Savoia. Nel 1993 la proprietà è diventata di Ferruccio Ferragamo. Qui sorge la cantina, gestita da Salvatore, figlio di Ferruccio e che porta il nome del nonno, fondatore della casa di moda. Grande terroir, vitigni autoctoni e internazionali, attenzione crescente al territorio: ecco Il Borro. Dal 2011 conversione biodinamica e dal 2015 certificata biologica. Il Borro, vino bandiera dell’azienda, è un blend di uvaggi rossi sapientemente amalgamati, un vino energico ed elegante, capace di lungo invecchiamento; il blasonato Alessandro Dal Borro, dedicato al marchese del borgo, è il frutto della passione di una delle varietà più rappresentative, il syrah; è prodotto solo nel formato magnum. C’è poi il Polissena, puro sangiovese, il Pian di nova – rosso Igt blend di sangiovese e syrah – e il Lamelle – bianco Igt chardonnay 100% -, fruttato e piacevole nella sua freschezza. Non poteva mancare l’Occhio di Pernice, vin santo da sole uve sangiovese: ricco ed equilibrato.

vini-borro

@MattiaCialini

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Eleganza e la terra d'Arezzo nell'anima, i vini del Borro alla Tagliatella

ArezzoNotizie è in caricamento