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Tavolo per l'emergenza E45 al Ministero anticipato a martedì. Convocata la Provincia

Interviene la Presidente della Provincia Chiassai Martini: “Chiesto al Governo un provvedimento d’urgenza con le risorse necessarie."

Martedì prossimo 22 gennaio alle 16 a Roma si apre il tavolo per l'emergenza E45. Un giorno prima rispetto alla convocazione di questa mattina. La convocazione negli uffici della Provincia di Arezzo è arrivata poco fa da parte del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti guidato da Danilo Toninelli. L'invito è arrivato anche in seguito alle lettera che la presidente Silvia Chiassai ha inviato al Ministero in seguito alla chiusura della E45 nel tratto di Pieve Santo Stefano per il sequestro del viadotto Puleto. Ci sono infatti forti preoccupaizoni per la vallata, pe ri tempi di risoluzione, per la possibile riapertura della ex statale Tiberina 3 bis e per le conseguenze che si stanno provocando nelle altre zone per l'aumento del volume di traffico nelle strade provinciali, che non sono in grado di sostenerlo.

"La Provincia si conferma un ente al servizio del territorio e come sempre si è resa disponibile a fornire la collaborazione necessaria per affrontare l’ennesima emergenza, dando forte supporto ai sindaci della Valtiberina, con i quali siamo in costante contatto per gestire il disagio."

Così la presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai in merito alla chiusura della E45 per il sequestro del ponte Puleto:  

"I miei uffici stanno seguendo l’evolversi della situazione e ho gia’ chiesto al Ministro per le Infrastrutture di intervenire con un provvedimento d’urgenza e di stanziare le risorse necessarie. Qui c’e’ in ballo la sicurezza e l’economia di un territorio, che rischia di rimanere isolato. Martedi’ 22 gennaio mi recherò personalmente in Valtiberina dove ho già convocato un incontro con i primi cittadini dei comuni interessati per un confronto sulle criticità a seguito alla chiusura del Viadotto Puleto sulla E45, posto sotto sequestro preventivo nel comune di Pieve Santo Stefano nei giorni scorsi."

Non ci siamo tirati indietro di fronte alla decisione avvenuta nel vertice che si è tenuto in Prefettura di deviare la mobilità sulla rete viaria provinciale, che tra l’altro nella nota diffusa dalla società Anas non ne viene fornito un quadro completo ed esaustivo. Faremo la nostra parte, come dovere istituzionale, ma non nego la mia forte preoccupazione legata all’aumento del volume del traffico, soprattutto pesante, che provocherà ancora piu’ usura al fondo stradale e impattando sulla stabilita’ dei viadotti. Mi auguro che non si debba fare i conti ancora con le lungaggini della burocrazia e che si comprenda finalmente la complessità del problema. Le province, in questi anni, sono state strangolate da continui tagli di risorse pubbliche, operate con le varie leggi di bilancio che si sono succedute e che hanno reso difficile perfino la realizzazione delle manutenzioni. Ritenere di far fronte a questa emergenza con gli strumenti ordinari a nostra disposizione, è impensabile. Non vorrei trovarmi nelle condizioni di essere obbligata a chiudere all’improvviso alcune strade provinciali, ritenute ora fondamentali, ma che necessitano di impellenti interventi, alla luce del fatto che non è mai stato possibile pensare ad un serio cronoprogramma per il loro ammodernamento. Ho piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la Procura, perche’ non si dovranno mai piu’ ripetere altre tragedie come quella del Ponte Morandi. Prima di tutto dobbiamo garantire la sicurezza dei nostri cittadini. La gente e’ stanca di aspettare e sono nel cuore di quanti si dovranno muovere in questi giorni, per lavoro, i ragazzi che devono andare a scuola, coloro che hanno bisogno dei servizi sanitari. Bisogna ammodernare il Paese e per farlo servono progetti e risorse".

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