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Diversamente abili e diritto al lavoro: un progetto per il Casentino

Ad ogni zona distretto sono, infatti  destinati fondi significativi - si parla di circa 140.000 euro in 2 anni  - per realizzare un progetto strutturale su inserimenti lavorativi per disabili e persone vulnerabili, dalla presa in carico...

Ad ogni zona distretto sono, infatti destinati fondi significativi - si parla di circa 140.000 euro in 2 anni - per realizzare un progetto strutturale su inserimenti lavorativi per disabili e persone vulnerabili, dalla presa in carico all'inserimento.

Il progetto è un percorso che vede il Casentino unito e prevede il coinvolgimento di tutti gli attori principali che operano sul tema disabilita', ossia amministrazioni, cooperative sociali e associazionismo, oltre che prevedere partnership significative con i privati che dovranno aprire le porte delle loro aziende anche a soggetti diversamente abili.

L’azione progettuale mira, in sostanza, ad assicurare a ciascuna persona una presa in carico globale, un insieme di risposte concrete ai bisogni individuali rilevabili su più dimensioni: sanitaria, sociale, dell’apprendimento, dello sviluppo di competenze e autonomia, dell’abitare, delle relazioni sociali e comunitarie e del lavorare.

La parte più innovativa del progetto riguarda gli aspetti sperimentali innovativi che riguardano gli strumenti di lavoro, gli approcci all’inserimento lavorativo, spazi permanenti di formazione ed opportunità. Tali spazi sperimentali potrebbero fungere da ambiti privilegiati di abilitazione, sviluppo di competenze e di azioni propedeutiche all’inserimento lavorativo; allo stesso tempo e modo, gli stessi spazi potrebbero fungere da punto di riferimento organizzativo per la gestione della rete e eventualmente dei percorsi di alternanza scuola-lavoro di ragazzi diversamente abili inseriti nei percorsi di istruzione secondaria superiore.

Il grande peso sociale di questo percorso è anche il suo diretto collegamento con le azioni che si andranno a produrre nel campo del lavoro con quelle già in essere nei campi della promozione della vita indipendente e della promozione della integrazione sociale delle persone vulnerabili.

Molto significativa la strutturazione di un Centro di Servizi, come risposta all’esigenza di dare sostenibilità e continuità alle azioni.

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