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Disoccupazione e gioco d'azzardo, quando la disperazione prende il sopravvento

La disoccupazione, oltre a produrre disagi economici, dilata le debolezze umane. E in alcuni casi questo mix si rivela letale, spingendo chi è senza lavoro a cedere alla tentazione del gioco d'azzardo, con il miraggio di guadagni facili e cospicui...

La disoccupazione, oltre a produrre disagi economici, dilata le debolezze umane. E in alcuni casi questo mix si rivela letale, spingendo chi è senza lavoro a cedere alla tentazione del gioco d'azzardo, con il miraggio di guadagni facili e cospicui. Peccato che però non vada quasi mai a finire così. Eppure ci sono zone d'Italia in cui questo fenomeno sta assumendo contorni preoccupanti: puntare pochi euro per vincerne di più e garantirsi un reddito alternativo.

E' quanto emerge dai numeri, relativi al primo semestre dello scorso anno, forniti al Sole24Ore dall'agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Infodata ha poi elaborato su base provinciale il valore della raccolta pro capite, cioè tutti quei soldi che sono stati puntati in tutte le tipologie di gioco, dalle macchinette al superenalotto. Nel computo rientrano anche i soldi vinti e puntati nuovamente dai giocatori, ad esempio l’euro guadagnato al gratta&vinci e subito speso per acquistare un nuovo tagliando. Ci sono casi in cui emerge una correlazione tra una raccolta e una disoccupazione superiori alla media nazionale.

Le aree critiche sono quelle in cui c'è una disoccupazione più alta della media, pari nel 2017 all’11,21%, e una raccolta dal gioco d’azzardo superiore a quella nazionale, che nel primo semestre del 2017 ha raggiunto i 614,39 euro pro capite. Lazio, Campania e Abruzzo sono le regioni in cui questo fenomeno appare essere più frequente, ma nella lista rientrano anche Alessandria e le province toscane di Massa Carrara e Pistoia.

Arezzo per fortuna non è allineata al trend più estremo e si mantiene sotto la media nazionale sia per il tasso di disoccupazione, che è pari al 9,73%, sia per la raccolta pro capite, ferma a 559 euro. La maglia nera, in questo senso, va alla provincia di Pescara (12,27% e 749 euro di raccolta).

Il focus può anche essere più mirato e prendere in esame la disoccupazione giovanile, che riguarda la fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni. La situazione non cambia granché: due province del Nord, Vercelli e Rovigo, e la provincia di Roma si aggiungono all’elenco di quelle in cui convivono raccolta e disoccupazione sopra la media. Per Arezzo i dati non cambiano.

Al di là dei freddi numeri, resta la fotografia di un malessere diffuso che non conosce latitudini. Ma la patologia del gioco d'azzardo è una deriva che non porta giovamento e che anzi, finisce per aggravare le condizioni di vita di chi non ha un lavoro stabile.

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