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Dall'Ais al Gambero Rosso, le guide del vino 2016: ecco le bottiglie di Arezzo al top

Tempo d'autunno, tempo di vino. E tempo di classifiche del vino. Le graduatorie - come sempre – dividono: innescano polemiche laddove ci sono misurazioni oggettive, figuriamoci quando la valutazione è affidata al giudizio personale di un “esperto”...

Tempo d'autunno, tempo di vino. E tempo di classifiche del vino. Le graduatorie - come sempre – dividono: innescano polemiche laddove ci sono misurazioni oggettive, figuriamoci quando la valutazione è affidata al giudizio personale di un “esperto”. Ma l'attenzione per il mondo enoico di fasce sempre più ampie di popolazione, rende le classifiche strumenti in grado di orientare il mercato del consumo. Chi le stila ha in mano un potere crescente e deve fare i conti con altri attori in gioco: chi produce il vino, chi lo promuove, chi lo commercia. Nel migliore dei mondi possibili, il critico non è influenzato da altri fattori se non il suo giudizio. Ma ipotizzando che tutti i critici siano onesti, questi rimangono persone con (anche pur minimi) pregiudizi. In definitiva, fallibili. A ciò, si aggiungono ulteriori variabili. Uno: è difficile poter confrontare tra loro vini di tipologie tanto diverse tra loro (bianchi fermi, spumanti, rossi secchi, passiti, fortificati, orange wine...). Due: i parametri di giudizio sono in continua evoluzione (perché lo stesso mondo-vino è in continua evoluzione). Tre: molte cantine - consapevoli del proprio percorso di qualità e, magari, forti di un mercato radicato -, cercano di abbandonare il circuito dei concorsi, dei premi, degli attestati. Quattro: pure se una cantina è recensita, non lo sono tutti i suoi prodotti, così molte perle rimangono dimenticate.

Insomma, le graduatorie sono inutili? Certo che no. Chi le compila è preparato, competente e (fino a prova contraria) onesto. Le classifiche vanno prese per quel che sono: un giudizio, non verità assoluta. In più, le recensioni delle guide sono (di solito) suddivise tra redazioni di degustatori, il voto finale è una media, a tutela ulteriore dell'onestà. ma in definitiva il vino giusto lo sceglie il consumatore: informandosi (con le classifiche, ma non solo), assaggiando e, magari, visitando le cantine.

vino-rossoE adesso i migliori vini aretini secondo le maggiori guide nazionali in uscita. All'appello mancano ancora le guide di Luca Maroni e Bibenda della Fis, in uscita a novembre, oltre alla guida al vino critico di Officina Enoica, che tiene conto soprattutto di vini naturali, artigianali, biologici e piccole realtà produttive. Tuttavia la panoramica più completa dei vini d'Arezzo è quella curata dall'Ais provinciale: Vini Aretini.

VITAE AIS

L'ultima pubblicata è la guida 2016 Vitae di Ais, Associazione Italiana Sommelier. Il massimo riconoscimento sono le quattro viti. Quattro Viti di Arezzo Toscana Igt Alessandro Dal Borro rosso 2012 – Il Borro (San Giustino V.no) Toscana Igt Il Caberlot rosso 2012 – Il Carnasciale (Mercatale V.no) Toscana Igt Oreno rosso 2012 – Tenuta Sette Ponti (Castiglion Fibocchi) Toscana Igt Podere della Civettaja rosso 2012 – Podere della Civettaja (Pratovecchio) Toscana Igt Galatrona rosso 2012 – Petrolo (Bucine) Tutte le Quattro Viti italiane GAMBERO ROSSO

Il massimo attestato della guida presentata a metà ottobre dal Gambero Rosso sono i Tre Bicchieri.

I Tre Bicchieri di Arezzo

Cortona Syrah Doc Il Castagno rosso 2012 – Fabrizio Dionisio

Toscana Igt Galatrona rosso 2012 – Petrolo (Bucine)

Toscana Igt Oreno rosso 2012 – Tenuta Sette Ponti (Castiglion Fibocchi)

Tutti i Tre Bicchieri toscani

GUIDA L'ESPRESSO

Nella guida L'Espresso, uscita in questo mese, il massimo della qualità è rappresentato dalle eccellenze, che in una valutazione in ventesimi hanno ottenuto almeno 18. Le eccellenze (sopra i 18/20) di Arezzo

Toscana Igt Il Caberlot rosso 2012 – Il Carnasciale (Mercatale V.no)

Cortona Syrah Doc Apice rosso 2011 – Stefano Amerighi (Cortona)

Toscana Igt Sanpetrolo passito 2005 (ex vinsanto del Chianti) – Petrolo (Bucine)

Tutte le eccellenze italiane VERONELLI

Nel panorama delle guide nazionali non può mancare quella di Veronelli, che premia i vini top con il ricoscimento delle Super Tre Stelle.

I Super Tre Stelle di Arezzo

Cortona Syrah Doc Il Castagno rosso 2012 – Fabrizio Dioniso

Toscana Igt Il Caberlot rosso 2012 – Il Carnasciale (Mercatale V.no)

Toscana Igt Oreno rosso 2012 – Tenuta Sette Ponti (Castiglion Fibocchi)

Toscana Igt Il Borro rosso 2011 – Il Borro (San Giustino V.no)

Toscana Igt Sanpetrolo passito 2005 (ex Vinsanto del Chianti) – Petrolo (Bucine)

Tutti i I Super Tre Stelle d'Italia

SLOW WINE

Nella guida curata da Slow Food sono tre le categorie di vini valorizzati: i vini slow, i grandi vini, i vini quotidiani.

I vini Slow di Arezzo

Cortona Syrah Doc Apice rosso 2011 – Stefano Amerighi (Cortona) I Grandi vini di Arezzo

Toscana Igt Il Caberlot rosso 2012 – Il Carnasciale (Mercatale V.no)

I vini Quotidiani di Arezzo

Chianti Colli aretini Docg rosso 2013 – Paterna (Terranuova Bracciolini) I premiati in Toscana VINI BUONI D'ITALIA TOURING

Nel guida Touring il massimo della qualità è espressa in Corone.

Le Corone di Arezzo

Valdarno di Sopra doc Bogginanfora rosso 2013 – Petrolo (Bucine)

Tutte le Corone italiane

DOCTOR WINE

La guida di Daniele Cernilli dà una valutazione in centesimi ai vini recensiti. In più assegna un punteggio in stelle (da 0 a 3) alle cantine. Le Tre Stelle di Arezzo

Cantina Sette Ponti (Castiglion Fibocchi)

Tutte le Corone italiane VIGNAIOLI E VINI D'ITALIA

La guida di Luca Gardini e Luciano Ferraro racconta 200 realtà produttive italiane. La guida è appena uscita. Luca Gardini ha inoltre presentato da poco il concorso Best Italian Awards (premiato, tra gli aretini, l'Oreno Sette Ponti).

Le cantine di Arezzo

Cantina Sette Ponti (Castiglion Fibocchi)

Le new entry italiane

@MattiaCialini

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