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Da Arezzo alla Cina e ritorno. Il viaggio di Comanducci in Oriente

"Arezzo? Non la conoscevano ma, alla fine, hanno apprezzato il grande potenziale della città e del territorio". Il commento è quello dell'assessore comunale Marcello Comanducci recentemente rientrato dalla Cina dove ha avuto modo di confrontarsi...

"Arezzo? Non la conoscevano ma, alla fine, hanno apprezzato il grande potenziale della città e del territorio".

Il commento è quello dell'assessore comunale Marcello Comanducci recentemente rientrato dalla Cina dove ha avuto modo di confrontarsi con un'altra realtà. "L'interesse è quello di aprirsi al turismo internazionale - ha spiegato Comanducci - malgrado ci sia una forte vocazione al turismo interno, la popolazione cinese è orientata anche a collaborazioni con Paesi occidentali per incrementare il sistema turismo".

"Ci siamo presentati con una brochure fatta appositamente per la città - spiega Comanducci - abbiamo portato del materiale video e cartaceo per promuovere la città e il riscontro è stato immediato".

Uno degli aspetti negativi, riscontrati da Comanducci durante il suo viaggio, è una scarsa conoscenza della provincia di Arezzo.

"Fino ad oggi - spiega ancora l'assessore - non abbiamo saputo vendere bene la nostra terra. L'interesse principale è per le grandi città d'arte come Firenze ma non per Arezzo. Avventure e scambi come questo sono fondamentali per accrescere la popolarità del territorio anche all'estero".

Le difficoltà maggiori riscontrate durante il viaggio in Cina sono quelle riguardanti la possibilità di aprire una collaborazione basata su scambi precisi di prodotti e di servizi. Scopo principale del viaggio è stato quello di tracciare un percorso di stretta collaborazione con Dujangyan, città della provincia del Sichuan e nota per i suoi templi taoisti, per lo storico sistema d’irrigazione e controllo delle inondazioni e per la riserva faunistica che ospita gli ultimi panda giganti.conferenza_cina_comanducci

“I numeri e le caratteristiche di Dujangyan – ha dichiarato Marcello Comanducci – mostrano una Cina diversa da quella che siamo abituati a vedere. Dujangyan è una città a misura d’uomo, in una zona della Cina incontaminata e meta di un grande flusso di turismo nazionale. Adesso, l’amministrazione comunale cinese vuole aprirsi al turismo internazionale e noi dobbiamo essere pronti a un interscambio che non potrà che favorirci. Non dobbiamo infatti dimenticare che a mezzora da Dujangyan c’è una città di 16 milioni di abitanti, Chengdu. E ancora: università con 70.000 iscritti e scuole superiori da 16.000 studenti ciascuna. Dujangyan può dunque rappresentare una porta di accesso a un mercato ricchissimo che può articolarsi in tre direzioni. Intanto una premessa: non ha senso investire risorse per intercettare il turismo cinese di massa, quello che transita in Europa per visitare 5 nazioni in 10 giorni. Noi cerchiamo il turismo buono, quello della nuova e crescente borghesia cinese, interessata a conoscere in maniera approfondita l’Italia e le sue bellezze. Dicevo delle tre linee di collaborazione che abbiamo programmato con l’amministrazione locale di Dujangyan: lo scambio turistico innanzitutto. Nei nostri canali on line veicoleremo Dujangyan, così faranno in Cina per Arezzo. Da questo genere di collaborazione abbiamo tutto da guadagnare. Se pensiamo infatti che presto sorgerà a Dujangyan un centro commerciale, che io chiamo ‘città’ perché è di dimensioni tali, che ospiterà nelle previsioni 30 milioni di visitatori ci rendiamo conto del bacino di utenza potenziale per la nostra città.

La seconda linea di collaborazione è quella che viene dal manifatturiero: faccio un esempio anche in questo caso. A Dujangyan conoscono solo i vini francesi e neanche hanno sentito parlare di Chianti. Adesso hanno in progetto di aprirsi ai prodotti europei che non si trovano in Cina, di dedicare alcune strade cittadine allo specifico commercio di questi. Arezzo può inserirsi in tale disegno con i suoi prodotti. Colgo l’occasione per ringraziare Camera di commercio, Consulta degli orafi, Arezzo innovazione, Musici, Sbandieratori, Alessandro Ferrini, Fotogirando ed Exprimo Design che hanno fornito al Comune di Arezzo materiale per promuovere la città e per farla conoscere da vari punti di vista. Mi ha fatto piacere sentire che la città ha creduto fin da subito a questo viaggio.

Terza linea di collaborazione sarà quella dei percorsi formativi: studenti cinesi ad Arezzo grazie anche alle nostre eccellenze in campo scolastico, penso al liceo musicale e non solo”.

La genesi di questo progetto è stata spiegata da Stefano Baldassarri, direttore dell’International Studies Institute di Firenze: “due anni fa sono stato invitato da un collega docente cinese per tenere un corso a Dujangyan sull’arte del Rinascimento italiano. Il collega ha nel suo curriculum anche pubblicazioni su Cimabue e Piero della Francesca, a dimostrazione di come in Cina l’arte occidentale, dall’archeologia al restauro, susciti sempre più interesse nel mondo accademico e fra le nuove generazioni. Abbiamo pensato entrambi all’idea di scambi culturali fra Dujangyan e una città italiana storicamente affine. E Arezzo si è prestata alla perfezione. D’altronde sia io, per motivi professionali, che il collega cinese in virtù del suo libro su Piero, la conosciamo molto bene. Ecco allora che Arezzo ha questa occasione per promuoversi in un paese dalle grandi prospettive e con numeri turistici importanti. Se restiamo sull’esempio fatto dall’assessore e riguardante gli studenti, la nostra esperienza con quelli americani ci dice che dopo un soggiorno accademico in Toscana, a Firenze, tornano da turisti e portano familiari ed amici. Contiamo che la stessa cosa accada con i cinesi”.

“Prossimi step – ha concluso Comanducci – saranno: a luglio una delegazione cinese ricambierà la nostra visita. Speriamo che il loro arrivo coincida con l’edizione della Fiera Antiquaria. A ottobre, durante la prima settimana, ci sarà una manifestazione a Dujangyan dedicata alla cultura italiana. Arezzo sarà presente con i suoi prodotti”.

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