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Coronavirus, Comanducci scrive a Franceschini: "Caro ministro, salvi il turismo". Le proposte

Per l'assessore azioni sovradimensionati e pessima comunicazione hanno generato "sentimenti che non si sposano con il turismo"

"Spettabile Ministro Franceschini, ben vengano gli incentivi fiscali alle aziende del comparto turistico colpite duramente dagli effetti del Corona virus ma purtroppo questa volta non basteranno a salvare migliaia di aziende e posti di lavoro". 

Inizia con queste parole la "lettera aperta" dell'assessore al turismo Marcello Comanducci al ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini. Un messaggio affidato ai social prima ancora che alle vie istituzionali, "nella speranza - spiega Comanducci - che il arrivi, grazie alle condivisioni, più velocemente".

Comanducci, parla di azioni sovradimensionate e di una "pessima comunicazione (nessuno crede che Codogno abbia più infetti di Londra o Parigi)", un binomio deleterio che ha portato a veicolare "un’immagine fortemente negativa del nostro paese in tutti i media mondiali generando paura, ansia e terrore, sentimenti che di certo non si sposano con il turismo". 

Poi lancia una proposta: quella di creare una o più campagne di pronozione dell'Italia chiedendo il supporto a uno o più dei tanti talenti italiani. Dalle star del cinema, agli influencer, dai creativi ai digital maker.

Le aziende hanno solo bisogno di tornare a lavorare e l’unico modo per recuperare la fiducia in tempi brevi è puntare proprio su quello che non ha funzionato, la comunicazione.

Chiamiamo uno dei tanti talenti italiani, un regista, un creativo, un digital maker, un influencer oppure perché no chiamiamoli tutti (si ricorda Usa for Africa con We are the word negli anni 80) e generiamo una o più campagne di promozione del paese in tempi record, il Governo si faccia carico di investire per trasmettere il messaggio in quanti più paesi possibili (del resto gli altri lo fanno da tempo, nelle nostre tv passa spesso spot di Israele, Slovenia, Usa etc) e invertiamo prima possibile il sentimento di paura.

Tenga poi di conto che le aziende turistiche regionali o territoriali che investono in marketing e comunicazione turistica spesso si finanziano con la tassa di soggiorno, se nel 2020 ci sarà il crollo delle presenze non ci saranno neppure le economie per fare quello che veniva fatto ogni anno, pensi subito ad incentivi mirati esclusivamente alla promozione turistica da dare in tempi strettissimi alle tante Dmo, Dmc, Apt e enti locali in modo da mettere in campo una strategia comunicativa sia nazionale, attraverso il governo, sia territoriale attraverso gli enti dedicati.

E poi serve coraggio e dobbiamo varare una legge “sblocca turismo”, togliendo gli assurdi limiti amministrativi e creando delle norme ad-hoc che permettano a tutte le istituzioni pubbliche di dialogare con gli attori del turismo con un linguaggio moderno e flessibile, azioni di digital strategy, marketing territoriale o advertising devono avere percorsi facilitati e logiche meno burocratiche, il turismo corre noi no.

Mi creda ministro servono azioni concrete, non bastano incentivi su tasse e sgravi fiscali, serve che il paese ritrovi fiducia, serve che prima possibile si torni alla normalità e questo può essere fatto solo attraverso campagne di marketing e comunicazione e snellimenti burocratici, tutto il resto allunga solo l'agonia di tante aziende che oggi non sanno se arriveranno a fine 2020.

tamponamento tra mezzi pesanti e e mezzi leggeri, 8,55., chilometri di coda 8 direzione nord, uscita valdarno118 intervenuto

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