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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Basta giratine, anziani e bambini restino a casa": lo sfogo di un farmacista

"Vengono in farmacia anche tre-quattro volte al giorno come scusa per uscire di casa, non hanno capito lo stato di emergenza", la testimonianza del dottor Enrico Andreoli

Tra le attività che non hanno subito restrizioni ministeriali ci sono anche le farmacie, che in questo periodo stanno proseguendo il loro prezioso lavoro nel migliore dei modi. Alcune di loro hanno chiuso l'accesso al pubblico ma mantengono il servizio senza alcun tipo di contatto tramite un apposito sportello. Altri invece, specialmente nei piccoli paesi, mantengono ancora l'ordinaria apertura. Ma purtroppo, dati e immagini alla mano, ancora troppe persone escono di casa con scuse di qualsiasi tipo e quella del "vado in farmacia" è una delle più gettonate. Una situazione che si verifica anche ad Indicatore.

"Fino a contrordine faremo entrare una sola persona alla volta. Per evitare code all'esterno è necessario che ognuno abbia le idee chiare. Non ci si può intrattenere a conversare, non si può stare un quarto d'ora a scegliere un prodotto o un altro, altrimenti chi è fuori aspetta i comodi altrui. Il momento è difficile e si chiede la massima collaborazione. Tesserino alla mano, ricette disponibili e idee chiarissime. Non possiamo fare aspettare dieci clienti per un indeciso. Abbiamo inoltre disposto, vista la fragilità, di non consentire l'ingresso ai bambini. Lasciateli a casa. Vi rendete conto che sono i più fragili tra tutti noi? E che possono contagiare molte piu persone di un adulto? Vediamo di collaborare, troppa gente non ha ancora capito. Svegliatevi".

Questo è il messaggio chiaro e dai toni decisi della farmacia Andreoli di Indicatore, che quotidianamente invita i residenti del paese a rispettare il delicato momento che stiamo attraversando. 

“C’è una fetta di popolazione che ha deciso che tutti i giorni viene in farmacia a comprare cose inutili come la cardio aspirina, le vitamine, la citrosodina, i cerotti. Queste persone - ci racconta il dottor Enrico Andreoli - si presentano una, due o tre volte nell’arco di una giornata. Capisco non venire a prendere solo i farmaci, anche perché sono beni di prima necessità anche i pannolini e il latte in polvere per i neonati oppure i pannoloni per gli anziani però se le scuole sono state chiuse è inutile che uno porta i bambini in farmacia tutte le volte. L’altro aspetto è legato alle persone di una certa età che sono la parte più fragile della popolazione che, più degli altri, devono rimanere in casa:invece sono quelli che vengono a fare la "spesa". Se sono completamente da soli, senza figli o nipoti, ci sono volontari che si sono messi a disposizione per fare questo tipo di servizio”.

Un grido d'allarme soprattutto in vista dei prossimi giorni, nei quali gli esperti prevedono il picco di contagi. 

"Sono tutti impazziti per le mascherine. Sono importanti, ma dal momento che mancano per i sanitari, noi stessi non ce l’abbiamo, stiamo usando delle FFP1 che vanno bene per imbiancare le persiane, ma non sono assolutamente idonee al nostro tipo di lavoro.  Sono tutti a cercarle, vengono cinque volte al giorno e fanno decine di chiamate per sapere se sono arrivate, ma se uno resta in casa la mascherina non serve. Allora anche questo è diventato l’ennesimo alibi per uscire. I prossimi 4/5 giorni bisogna stare chiusi in casa senza se e senza ma. La situazione è estremamente seria e pericolosa, e arrivati a questo punto non è possibile non aver ancora capito che bisogna rispettare in maniera rigida le disposizioni ministeriali. 

Il dottor Andreoli tutti i giorni si ritrova con persone anziane che "girellano" per il paese con la scusa di comprare il pane, il giornale o acquistare cose non necessarie.

"Continuano tutti a venire anche per prenotare analisi o visite mediche, in questo momento questi servizi sono sospesi. Vengono gestite solo le urgenze direttamente dal Cup telefonico. Ho clienti di 83, 84 anni, ma anche di 90 che tutti i giorni vengono in farmacia e girellano avanti e indietro per il paese. Un paio di giorni fa ho sentito i carabinieri per capire come comportarci in questi casi, mi hanno detto che se si vengono a creare situazioni di questo tipo vanno avvisati".

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