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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Comitato Acqua pubblica: "Famiglie numerose trascurate e i sindaci approvano acriticamente scelte Ait"

Nota di Gianfranco Morini, Comitato Acqua Pubblica di Arezzo. Avendo letto l’intervista rilasciata a Mattia Cialini dall’Ad di Nuove Acque Francesca Menabuoni, pubblicata ieri su Arezzo Notizie, ci premuriamo di far presente che non è tutt’oro...

Nota di Gianfranco Morini, Comitato Acqua Pubblica di Arezzo.

Avendo letto l’intervista rilasciata a Mattia Cialini dall’Ad di Nuove Acque Francesca Menabuoni, pubblicata ieri su Arezzo Notizie, ci premuriamo di far presente che non è tutt’oro quel che riluce, mettendo in evidenza il fatto che, contrariamente agli anni passati, da ora in avanti le cosiddette “utenze deboli” (circa 3.000 famiglie con Isee inferiore a 8.030 euro) dovranno intanto far fronte al pagamento di bollette con importi raddoppiati rispetto al 2016, poiché dal 1° gennaio non verranno loro più applicate tariffe ridotte del 50%, per cui molti si troveranno nella condizione di non poter pagare le bollette e ciò causerà un incremento delle morosità.

E’ vero che, quest’anno, al posto dello sconto tariffario del 50% che prima veniva automaticamente applicato agli utenti che presentavano una certificazione Isee inferiore agli 8.030 euro , viene messo a loro disposizione un fondo (alimentato dai ricavi da tariffa) di 330.000 euro cui si potrà accedere presentando istanza entro il 30 aprile e successivamente si potranno ottenere rimborsi di 20 euro a bolletta, ma questo provvedimento non può essere scambiato per una misura che va a favorire le utenze deboli, tutt’altro.

E’ vero anche che la responsabilità della scelta di complicare la vita alle famiglie in difficoltà non è da attribuire alla Società di gestione o all’Ad Menabuoni, bensì è da far carico alla solita attitudine dei sindaci ad approvare acriticamente qualsiasi proposta venga avanzata dai burocrati dell’Autorità Idrica Toscana in ossequio alle delibere partorite negli appositi pensatoi dell’Aeegsi, quella che si è rivelata essere la più inadatta delle autorità cui affidare la “regolazione” del bene pubblico acqua a tutela dell’interesse generale: quello dei cittadini-utenti.

Tornando a Nuove Acque, pur prendendo atto della sensibilità che l’azienda dimostra di avere nei confronti delle famiglie numerose, con l’annunciata costituzione di uno speciale fondo, cui sarà devoluto un centesimo dell’utile di esercizio, e messo a disposizione di famiglie con più di 4 figli, dobbiamo evidenziare però che quelle stesse famiglie saranno comunque tenute prima a pagare le bollette (più care dell’ 8%) per poi vedersi restituire qualche spicciolo nelle successive bollette, al termine dell’immancabile iter burocratico.

La Società di gestione, ma soprattutto i sindaci sanno bene che per rendere equa la ripartizione dei costi del servizio idrico e non sfavorire ma aiutare le famiglie numerose (tutte, non solo quelle con più di 4 figli), è necessario introdurre un sistema tariffario che, per le utenze domestiche residenti, nell’attribuzione degli scaglioni di consumo annuo tenga conto del numero dei componenti il nucleo familiare, assegnando cioè quantitativi di consumo annuo a scaglioni e prezzi progressivi non “per utenza” ma “per ogni componente” del nucleo familiare servito. Ricordiamo che questi ed altri aspetti critici della gestione del servizio idrico aretino, come l’andamento crescente delle tariffe dal 2015 al 2017 (vedere tabella allegata) furono da noi posti all’attenzione dell’Amministrazione comunale e dei cittadini lo scorso mese di dicembre durante una la conferenza stampa indetta congiuntamente con Acli , Mcl e Associazione Famiglie Numerose. ECCO LE VERE BOLLETTE DELL'ACQUA

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