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Ciclabile sacrificata nel nome dello shopping. Fiab: "Nasca consulta comunale sulla mobilità"

L'associazione Fiab Arezzo, facendosi portavoce delle istanze rappresentate dagli utenti delle due ruote, analizza lo stato della rete ciclabile cittadina oltre che dei progetti futuri: "L'amministrazione investa sulla mobilità leggera"

Scarsa considerazione per la mobilità leggera. A esserne conviti sono i portavoce di Fiab Arezzo che, dopo aver analizzato i progetti della nuova rotatoria di via Fiorentina, quello di piazza Fanfani e le recenti modifiche alla ciclabile di via Vittorio Veneto, tornano a puntare i riflettori sulle istanze della mobilità leggera in relazione all'organizzazione cittadina.

“Dopo il confronto “Mobilità + sostenibile = Arezzo + sicura” al quale parteciparono diversi amministratori e istituzioni - spiega il presidente Enrico Valentini attraverso una nota - eravamo cautamente ottimisti perché tutti si erano espressi a favore di un’evoluzione della mobilità urbana in forme più sostenibili e più sicure, privilegiando il trasporto pubblico e la mobilità ciclabile. Ma attualmente le decisioni dell’amministrazione comunale di Arezzo non sembrano andare in tale direzione. Ci riferiamo ai progetti riguardanti la nuova rotatoria di via Fiorentina, il nuovo assetto dell’area ex Cadorna e alle modifiche apportate alla pista ciclabile di via Vittorio Veneto”.

Il sottopasso di via Fiorentina

Come previsto dal progetto, in corrispondenza dell’attuale impianto semaforico, verrà realizzata una nuova rotatoria che collegherà via Fiorentina e viale don Minzoni. Nello stesso spazio troverà sede anche un sottopasso che permetterà di proseguire in viale don Minzoni senza utilizzare la rotatoria. “Pedoni e ciclisti che si troveranno a percorrere via Fiorentina dovranno attraversa viale don Minzoni a raso utilizzando l’attraversamento pedonale dove adesso è presente il semaforo - spiegano dalla Fiab - Sinceramente non si comprende la ratio di questa costosissima scelta. La presenza del sottopasso indurrà gli automobilisti a percorrere quel tratto a velocità elevata salvo poi dover comunque allinearsi ai flussi regolati dalle successive rotatorie, provocando di contro un forte aumento del rischio per l’attraversamento di viale don Minzoni da parte di pedoni e ciclisti. Una scelta più opportuna sarebbe stata quella di prevedere invece un tunnel ciclo pedonale, come presente nella rotatoria zona ospedale e come risulta venga realizzato nella rotatoria in zona multisala. Invitiamo il sindaco e la giunta attuale a valutare le preoccupazioni e le proposte mosse da Fiab”.

Ex caserma Cadorna: “Servono meno parcheggi”

Il progetto di rifacimento della piazza Amintore Fanfani, con annesso parcheggio, è stato presentato alla città ormai da qualche tempo. “Durante il percorso di partecipazione - proseguono da Fiabi - noi insieme a altre associazioni e soggetti avevamo proposto di ridurre il numero complessivo di posti auto, destinando quelli previsti esclusivamente ai residenti e ai portatori di handicap. Questa proposta nasce dall’evidenza che la disponibilità di parcheggio nel centro provoca un effetto attrattore sul traffico, non a caso in moltissime città, sia in Italia che all’estero, si stanno riducendo il numero di parcheggi in aree centrali, indirizzando verso parcheggi più esterni privilegiando il mezzo pubblico e la mobilità pedonale e ciclabile. Anche in questo caso la soluzione proposta da Fiab avrebbe costi inferiori”.

Pista ciclabile via Vittorio Veneto

Abbiamo apprezzato la realizzazione di nuovi tratti di piste ciclabili tra cui anche quello tra via Vittorio Veneto, via Tolomeo ed il semaforo con viale Fratelli Rosselli - spiegano ancora da Fiab - abbiamo anche apprezza che esse fossero dotate di cordolo e birilli e, per la prima volta ad Arezzo, le “case avanzate” per i ciclisti che permettono di avere maggior sicurezza nelle ripartenze al semaforo. Riguardo a tale pista ciclabile è stata presentata un’interrogazione in consiglio comunale da parte dell’opposizione che la indicava come pericolosa e dannosa nei confronti dei commercianti presenti in quel tratto. La risposta dell’assessore aveva evidenziato come la modalità realizzativa era corretta e che in quel tratto di strada era comunque presente il divieto di sosta prima della realizzazione della pista; non era infatti stato eliminato nessun parcheggio. A sorpresa però lo scorso novembre sono stati rimossi, in alcune parti della pista, cordolo e birilli, ci risulta per andare incontro alle richieste dei commercianti. La questione assume un significato comunicativo di impatto e va oltre il fatto in sé: la rimozione in concreto significa che si è voluta “agevolare” la possibilità di parcheggiare mezzi sulla pista ciclabile. Purtroppo, la sosta di autoveicoli sulle piste ciclabili è malcostume diffuso; addirittura riconoscerne indirettamente la legittimità ci pare veramente inaccettabile. Si ricorda che la pista ciclabile nasce per garantire sicurezza, se sono presenti auto parcheggiate il ciclista è costretto a spostarsi continuamente verso la corsia di transito delle auto con elevato rischio, paradossalmente con un pericolo addirittura maggiore rispetto all’assenza della pista ciclabile.
Come è ovvio, Fiab Arezzo chiede il ripristino di cordolo e birilli nella situazione in questione”.

A proposito della rete ciclabile di Arezzo

Apprezziamo l’ulteriore promozione della mappa con la rete ciclabile del comune di Arezzo apparsa ultimamente nella stampa locale. Una rete interessante di circa 50 chilometri come descritto, ma che ancora mostra un’evidente frammentazione e discontinuità delle infrastrutture ciclabili e la presenza di vuoti in alcune parti della città. Tali criticità mettono in difficoltà il ciclista urbano che vorrebbe raggiungere i luoghi della quotidianità in bicicletta e in sicurezza. In definitiva invitiamo la giunta a portare avanti con coraggio e coerenza le scelte verso la mobilità sostenibile e presentiamo nuovamente la richiesta della istituzione di una consulta comunale sulla mobilità che permetta di confrontare i diversi interessi e punti di vista in maniera costruttiva e trasparente prima della definizione dei progetti e delle decisioni, ed essere propositiva verso le scelte da intraprendere”.

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