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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Badanti senza casa né lavoro e aretini che hanno perso tutto". Angelo Rossi racconta la vita in dormitorio

Il consigliere di Forza Italia ha vestito i panni del volontario per il servizio di accoglienza a San Domenico: "Deve essere un servizio di umanità"

"L'unico modo per capire la condizione di quell'umanità che ogni notte chiede aiuto e riparo era quello di viverci insieme almeno per una sera a settimana".

Angelo Rossi, consigliere comunale di Forza Italia, è stato uno dei volontari del dormitori di San Domenico. A lui, insieme ai tanti volontari della Caritas diocesana, è spettato il compito di chiudere la porta della struttura visto che, proprio la scorsa mattina, la stagione 2018-2019 del dormitorio è terminata.

Angelo Rossi tra i nuovi volontari insieme a Porta del Foro

L'appuntamento è per il prossimo anno. Per il prossimo inverno.

Come stabilito dall'amministrazione comunale di Arezzo, il servizio di ricovero per i senzatetto è stato sospeso con l'arrivo della primavera.

Enorme, complicato e sfaccettato il dibattito che nel tempo si è sviluppato attorno alla questione.
Da una parte c'è il Comune di Arezzo che, per voce dell'assessore alle politiche sociali Lucia Tanti, si è detto contrario ad aperture full time 365 giorni all'anno. "Non è questa la soluzione al problema" a più volte ribadito l'amministrazione. Posizione per altro caldeggiata dalla Caritas che in passato ha sottolineato il carattere di emergenzialità della disposizione.

Di contro ci sono invece coloro che, come i volontari della Fraternità Federico Bindi, spingono per un'estensione del servizio sostenendo che "la povertà non è più un'emergeza".

"Dovrebbe stare aperto tutto l'anno"

"Personalmente pongo in mezzo a queste due posizioni - spiega il consigliere e volontario Angelo Rossi - Sono d'accordo con l'assessore Tanti. L'apertura tutto l'anno del dormitorio non è utile alla ricerca di una soluzione per un problema così profondo e grave. Ma sono anche sicuro che l'emergenza legata alle condizioni climatiche vada ben oltre il periodo che è stato individuato. Non possiamo pensare di tenere questo ricovero aperto solo da dicembre ad aprile. Questa sera, sfido chiunque a dormire all'aperto e non sentire freddo o peggio, rischiare di sentirsi male. Inoltre, il decesso del senzatetto si è verificato ben prima dell'apertura ufficiale del dormitorio. Per questo da oggi, dopo aver vestito i panni del volontario, mi farò promotore di un'iniziativa volta ad estenderne il periodo di apertura".

La proposta di Rossi prevede l'avvio della stagione il 1 novembre e il termine il 30 aprile.
Prolungamento che però potrebbe essere modulabile a seconda dell'emergenzialità delle condizioni metereologiche.

"Conosco per nome, e a loro volta sono conosciuto, tutti gli ospiti fissi del dormitorio - racconta - l'umanità che passa da questo spazio ha connotati differenti. C'è la badante straniera che ha perso il lavoro e non sa dove andare. C'è il tossicodipendente disinteressato a tutto e a tutti. L'aretino che ha perso ogni cosa e poi, c'è anche chi trova facile riparo presso strutture così. Per risolvere i problemi di queste persone non possiamo pensare semplicemente di tenere aperto un dormitorio. Servono interventi più profondi. Percorsi di rinserimento sociale più attenti. Detto questo, non possiamo neppure permetterci di lasciare per strada con il gelo invernale le cento persone che nelle scorse settimane sono state accolte a San Domenico. Dobbiamo trovare un sistema differente. Bene le operazioni intraprese dal Comune di Arezzo che hanno portato all'individuazione di un budget per investire in percorsi di reinserimento sociale. E bene anche la scelta di non aprire tutto l'anno perché altrimenti diventeremmo una delle poche strutture del Centro Italia e potremmo essere un polo attrattivo per sensa fissa dimora da tutta la Penisola. Ma detto questo torno a ribadire, aiutare chi si trova in difficoltà è un dovere etico di tutti e, usando anche un pizzico di cinismo, una questione di decoro urbano. Perché togliere persone dalla strada è un gesto positivo sia per loro che per la nostra città".

Poco meno di cento gli ingressi registrati nel 2019 all'interno della struttura di San Domenico. Altrettanti invece sono coloro che non hanno voluto, per un motivo o per un altro, usifruire del servizio.
L'ingresso alla struttura è regolato da un'apposita registrazione che consente ai volontari di rilasciare un pass agli ospiti i quali, a loro volta, hanno l'obbligo di rispettare precise regole e presentare documenti di identità validi.
Una fetta importante della popolazione che si trova senza un tetto sopra alla testa vive ai margini in condizioni di legalità per così dire precarie e, per questa ragione, si rifiuta di accedere alle strutture pubbliche.

7mila euro per aprire il dormitorio: la solidarietà in cifre

"A San Domenico hanno trovato rifugio quasi 100 esseri umani per svariate migliaia di accessi - racconta ancora il consigliere Rossi - Uomini e donne, aretini italiani e stranieri. Per me questa ha rappresentato un’esperienza straordinaria sotto il profilo umano e che mi ha regalato tante amicizie sia tra i volontari che tra gli ospiti e ho sicuramente ricevuto molto di più di quanto ho dato.
Ringrazio la Caritas che assieme al comune sono i soggetti che hanno permesso in questi mesi di svolgere quello che secondo me è un servizio di primaria importanza per la città che coniuga perfettamente le ragioni umanitarie e di civiltà a quelle del decoro cittadino. Da oggi quindi fino al prossimo inverno questi senzatetto resteranno in massima parte senza un ricovero e una parte di me è dispiaciuta e preoccupata perché esistono situazioni che toccano davvero il cuore e perché in fondo eravamo diventati tutti una specie di grande famiglia allargata, altamente disfunzionale ma carica di umanità.
Lascio la chiusura di questa mia considerazione al mio dialogo con Kennet, ospite del dormitorio, avvenuta proprio l'ultima sera di apertura.
- domani alle 8 si chiude devi portare via tutte le tue cose. 
- capo e io dove vado?
- non lo so. 
- allora no buona Pasqua?
- no Kennet, no buona Pasqua".

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