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Chiusura di Ponte Buriano, le paure di residenti e commercianti in un'interrogazione: "Dov'è finito il bailey?"

Una lettera aperta indirizzata alle istituzioni sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, a quelli di Castiglion Fibocchi e Loro Ciuffenna, fino al ministro Del Rio e Nencini, senza dimenticare l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli. L'oggetto è...

Una lettera aperta indirizzata alle istituzioni sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, a quelli di Castiglion Fibocchi e Loro Ciuffenna, fino al ministro Del Rio e Nencini, senza dimenticare l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli. L'oggetto è Ponte Buriano e i lavori in procinto di ripartire. La missiva è stata scritta dai tre consiglieri comunali di Castiglion Fibocchi che raccontano i disagi dovuti ai lavori e le preoccupazioni. Laura Convertini, Marco Ermini, Antonio Belardini (Il futuro insieme) nel testo che è stato presentato come interrogazione comunale esprimono ansie comune ai tanti residenti della zona: "questa ulteriore chiusura ricade pesantemente sulla vita dei cittadini residenti, nonché di tutte le attività commerciali, artigianali, agricole e industriali che vedono fortemente limitata la loro capacità personale, lavorativa e di servizio ai cittadini".

L'accento è posto sulla mancanza di soluzioni alternative "risulta inaccettabile che un simile investimento non sia supportato è affiancato da una seria progettazione alternativa che rechi il minor danno possibile per i cittadini, le aziende, le attività commerciali e i servizi che operano sul territorio.

La soluzione di viabilità proposta durante la precedente chiusura ha manifestato molte falle nonché è risultata molto pericolosa e inadeguata alle esigenze di chi ogni giorno percorre per motivi diversi quel tratto di strada. Da più parti si auspica la realizzazione di un Ponte Bailey, ma ad oggi non vi sono lavori preparatori che dimostrano L’ intenzione di realizzare un tale intervento che permetterebbe di svolgere i lavori in tutta sicurezza e nei tempi necessari e nemmeno, a fronte dell’esperienza passata, la messa in sicurezza di quella che era stata individuata come zona alternativa di transito". Le perplessità non sono legate solo ai disagi per i residenti, ma anche alle ricadute negative sull'economia delle frazioni circostanti. I negozi di paese sono i primi infatti a "soffrire" in questa situazione. E poi i riflessi sulla viabilità dell'intera zona a nord di Arezzo. "La strada in questione, che trasferisce l'intero passaggio automobilistico sulla frazione del Castelluccio è inadeguata a sopportare la mole di automobili e autobus che transitano ogni giorno verso Arezzo e gli interventi al manto stradale sono risultati inutili, dispendiosi ed hanno reso il tratto ancora più pericoloso". L'interrogazione si conclude con una serie di richieste: la prima è quella di aprire un "tavolo serio di discussione e dialogo tra tutti i rappresentanti delle categorie sovramenzionate", poi che "siano messe in campo tutte le risorse possibili per realizzare il miglior intervento possibile comprendendo Provincia,Regione e Ministero", quindi "che la soluzione proposta sia adeguata e che siano realizzati tutti gli interventi necessari alla sicurezza della viabilità alternativa proposta".
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