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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ancora stop alle messe: la visione del Papa in contrasto con la Cei di Bassetti. I commenti di Scanzi e De Robertis

Poter riaprire le chiese per dire messa, per accogliere i fedeli è il tema che è riuscito a dividere anche la Chiesa stessa a partire dal momento in cui il premier Giuseppe Conte la sera del 26 aprile ha spiegato i contenuti del nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri

Da una parte l'ex vescovo di Arezzo Gualtiero Bassetti, dall'altro Papa Francesco, un problema, ma due modi diversi di reagire. Poter riaprire le chiese per dire messa, per accogliere i fedeli è il tema che è riuscito a dividere anche la Chiesa stessa a partire dal momento in cui il premier Giuseppe Conte la sera del 26 aprile ha spiegato i contenuti del nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri. La Fase 2 tanto attesa ha assunto una forma timida e sfocata, stante l'attuale emergenza sanitaria e la lenta discesa del numero dei contagi e dei morti per coronavirus.

Così Conte ha annunciato una riapertura per celebrare i riti funebri, con la presenza massima di 15 persone e possibilmente da tenersi all'aperto. Rinviata invece la decisione di riaprire ai fedeli le chiese per la messa.

Papa Francesco, nonostante tutto, comunicando attraverso il suo account Twitter ufficiale, questa mattina ha lanciato un messaggio di comprensione al governo e di rispetto delle disposizioni: 

"In questo momento, nel quale si ricomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il signoreperché dia a tutti noi la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni."

Di tutt'altro tenore quello che invece aveva dichiarato la Cei, guidata dal cardinale Gualtiero Bassetti, ex vescovo di Arezzo: "Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri - scrive la CEI - esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la messa con il popolo. Alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità – dare indicazioni precise di carattere sanitario – e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia. I vescovi italiani - si legge nella nota - non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale".

Anche Andrea Scanzi non ha mancato di commentare, il giornalista aretino ha ormai raggiunto la vetta della popolarità in tv e sui social e oggi ha dichiarato: "Berlusconi, Salvini, Meloni, Renzi e giornaloni cavalcano la protesta scriteriata dei vescovi. Poi arriva Papa Francesco e zittisce tutti con saggezza. Chi fa polemica politica sulla dolorosa, ma ovvia non riapertura dovrebbe vergognarsi."

Sul tema era intervenuta anche la vice presidente del consiglio regionale, l'aretina Lucia De Robertis che manifestando le sue perplessità sulla Fase 2 e la mancata apertura di alcune attività commerciali, aveva giudicato ancora più grave la mancata approvazione dell'autorizzazione per celebrare le messe. "Il disaccordo, invece, netto, è sul perdurare del divieto di celebrazione delle messe, in presenza dell'autorizzazione alla celebrazione di funerali con non più di 15 persone. Anche qui la piena disponibilità della Cei a condividere modalità per lo svolgimento in sicurezza della celebrazione eucaristica non è stata accolta. Il Cardinale Bassetti ha ricordato che la messa è l'incontro del Popolo con Gesù Eucarestia, col sangue e con il corpo del Cristo Risorto. Stupisce la mancanza di sensibilità verso un'esigenza diffusa, che può essere soddisfatta in sicurezza, basterebbe solo volerlo."

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