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"Riprende vita il centro di aggregazione di Policiano"

Il sindaco Alessandro Ghinelli e l’assessore Lucia Tanti spiegano così il nuovo progetto dell’amministrazione

“Il centro di aggregazione sociale di Policiano è da anni uno spazio “vuoto”, oggi invece riprende vita e sarà la casa di chi fa cultura e alla cultura dà un valore di coesione sociale. Questo è un esperimento che siamo certi darà buoni frutti, che parte da Policiano per rafforzare quel progetto di riqualificazione urbana grazie alla cultura declinata nel sociale”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli e l’assessore Lucia Tanti spiegano così il nuovo progetto dell’amministrazione, "teso a valorizzare i luoghi di aggregazione sociale del Comune".

“Dare agli immobili nuova vita e farne luoghi di coesione sociale è da sempre un punto fermo della nostra amministrazione”, continuano sindaco e assessore. “Oggi nei locali del Comune, per anni non disponibili e di fatto chiusi, sono attivi progetti diversi, quali ad esempio quello sul “dopo di noi”, o quello, in fase di elaborazione e in collaborazione con Regione Toscana e Cna per il reinserimento lavorativo. Dopo anni, inoltre, è stato riattivato il coordinamento dei centri di aggregazione sociale che oggi svolgono un ruolo di presidio ma anche di informazione e formazione in collaborazione con la Polizia Locale e la Asl. Nello specifico, a Policiano faremo partire un esperimento per dare casa a chi, grazie alla cultura, gioca un ruolo centrale nel vasto ambito delle politiche sociali e della solidarietà. A breve sarà pubblicato il bando rivolto alle associazioni culturali che presenteranno un progetto forte e stabile che tenga insieme iniziative di tipo culturale con forte ricaduta sociale. E’ il segno, questo, di una precisa strategia politica che mette al centro la collaborazione tra il Comune e le associazioni culturali, e che dimostra se ancora ve ne fosse bisogno, come la cultura e la coesione sociale sono tra i cardini più qualificanti l’amministrazione Ghinelli. Se, come pensiamo, l’esperimento funzionerà, nei prossimi mesi valuteremo di renderlo il più possibile esteso facendo sì che gli spazi di aggregazione sociale possano sempre di più avere una funzione culturale e essere così strategici per la crescita, la tenuta e l’identità della città di Arezzo”. ​

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